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Chiesa e sordi: “I sacerdoti vanno formati in seminario, serve una pastorale dedicata”

"Sono ancora poche - osserva Lamano - le chiese in cui ci sono interpreti o sacerdoti in grado di comunicare con noi"

Lo ha suggerito Luca Lamano, catechista e ricercatore sordo dalla nascita

Il coro della Pastorale sordi dell'arcidiocesi di Pescara-Penne

Con l’uso obbligato delle mascherine, la pandemia di Coronavirus Covid-19 ha reso ancora più complessa la vita già difficile delle persone sorde. Una nuova barriera comunicativa che si aggiunge alle altre. Come la (quasi) impossibilità di partecipare alla messa, la scarsa inclusione nella vita delle comunità cristiane, le confessioni sbrigative, la mancanza di sostegno spirituale. Lo ha affermato in un’intervista all’agenzia di stampa Sir Luca Lamano, 38 anni, sordo dalla nascita, catechista e ricercatore del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

La moglie di Luca è udente e interprete della lingua dei segni (Lis). Per questo «ho sempre avuto la possibilità di accedere alle celebrazioni», racconta, ritenendosi quasi un privilegiato rispetto a tante persone sorde che vanno a messa senza sentirsi coinvolte e che per questa ragione «si stanno allontanando dalla Chiesa».

In passato Luca ha tenuto catechesi per sordi e ha partecipato con suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone disabili della Cei, alla traduzione in Lis dei Vangeli e di diverse preghiere, ad uno studio sulla terminologia liturgica e a diversi sussidi per formare i sacerdoti nei seminari nella lingua dei segni: «Ma – osserva – sono ancora poche le chiese in cui ci sono interpreti o sacerdoti in grado di comunicare con noi».

Inoltre, un’altra barriera si eleva accedendo alla confessione: «Ancora oggi – riporta Lamano – i preti che non hanno mai avuto a che fare con un sordo non sanno come affrontare la situazione e ti liquidano dicendo “Va in pace, Dio ti ama”. Che Dio mi ami è la cosa più importante ma lo so già da me, questa risposta non mi basta. La confessione non è solo un elenco di peccati. Io ho bisogno di dialogo, stimolo, consigli; insomma di direzione spirituale». I sacerdoti, a suo dire, «non hanno colpa, andrebbero formati fin dal seminario» e per i sordi chiede «uno spazio specifico e una pastorale dedicata».

Ma il problema principale, per i sordi, resta sempre la comprensione del linguaggio nonostante le mascherine: «I sordi – spiega il ricercatore – non sono tutti uguali. Alcuni, come me, conoscono bene la lingua dei segni; altri no e leggono il labiale, cosa impossibile con le mascherine. Per tutti noi la labiolettura è importante. Esistono mascherine con una parte trasparente per la bocca (che però non sono ancora certificate e omologate, ndr). Alcune associazioni di volontari le adoperano, ma dovrebbero essere più diffuse in presenza dei sordi».

Inoltre, Luca Lamano ha ripercorso le settimane di lockdown apprezzando tutte le iniziative ecclesiali intraprese a favore dei non udenti: «Rimanere in casa – sottolinea – ci ha dato un vantaggio, la possibilità di avere interpreti e un sacerdote disponibile a seguirci e a celebrare l’eucarestia per noi sordi». Bene, commenta, la presenza di un’interprete nella messa del Papa su Raiuno sperando che «questo prosegua anche nell’ordinarietà». Relativamente alla preghiera in mondovisione di Francesco lo scorso 27 marzo, dice «anche noi sordi abbiamo pregato grazie a Tv2000 e Vatican media».

Il catechista ha espresso apprezzamento anche per il rosario del mercoledì con suor Veronica come interprete, pur esprimendo l’ulteriore richiesta di disporre della traduzione per tutta la trasmissione: «Durante – denota – la recita si interrompe e non riusciamo a seguire». Promossa anche la messa prefestiva in Lis ogni sabato sera, ma l’emittente della Cei «trasmette anche video, documentari, belle testimonianze di fede, peccato manchino i sottotitoli. Capisco – ammette – che è un lavoro in più, ma se ci fossero ci sentiremmo coinvolti anche noi. In fondo Gesù parlava a tutti». Da qui l’auspicio di proposte di fede e di liturgia «accessibili».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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