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Salvaguardia del creato: “Attraverso i nostri piccoli gesti quotidiani”

"Ora - sottolinea don Antonio Del Casale - ci sarà da lavorare, perché nelle parrocchie si parla poco di questi temi. C’è poca sensibilità e dobbiamo darci da fare noi sacerdoti, ma anche le comunità parrocchiali e i consigli pastorali per rimettere un po’ al centro per rimettere un po’ al centro l’attenzione all’ecologia, all’ecologia integrale"

È emerso dalla Giornata mondiale per la salvaguardia, che a Pescara ha visto partecipare Wwf e Forum H2O

La musica ha fatto da sfondo alla Giornata di preghiera per la custodia del creato

È stato un pomeriggio di riflessione e buona musica quello organizzato domenica 4 ottobre, al Parco D’Avalos di Pescara, dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale, del lavoro e della salvaguardia del creato in occasione della XV Giornata mondiale per la salvaguardia del creato, dal tema “Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà”. Sono stati diversi, dunque, gli interventi che si sono alternati alla musica suonata dalla band Music and hope e cantata da Tony Nevoso ed Elena Calaudi.

Renato Di Nicola, Forum H2O

A parlare dello stato di salute dell’acqua è stato Renato Di Nicola, referente Abruzzo del Forum italiano dei movimenti per l’acqua: «È proprio di questi giorni la notizia – denuncia – che alla borsa di New York è stato creato un fondo sull’acqua. È l’alta finanza che decide di investire su di un bene fondamentalmente sacro, una cosa che non si dovrebbe neanche pensare tanta è la sacralità di questa risorsa. Questo significa che fra un po’ si discuterà sul fatto che il fiume Pescara o il Lago di Campotosto abbiano un determinato valore, sul fatto se dovranno essere pagati o meno. Inoltre, manca una legge manca una legge sulla salvaguardia delle acque e la bonifica del sito inquinato di Bussi sul Tirino non è stata ancora fatta. Ma vanno anche ricordati alcuni  successi, come la mancata realizzazione del progetto petrolifero “Ombrina mare”, la mancata contaminazione delle acque del Gran Sasso. C’è la possibilità di cambiare, nonostante i problemi che ci sono, ma si può cambiare non solo attraverso un cambiamento individuale, che è fondamentale, ma anche attraverso costruzioni di reti con persone che si mettono insieme per modificare i rapporti di forza, perché chi ha denaro in mano non capisce altro che questo. Con perseveranza, studio e lotte, dobbiamo ribaltare la concezione che vede al centro del mondo la logica del profitto e non la vita dell’ecosistema del pianeta, del clima e noi stessi. Dobbiamo capire che siamo una potenza come cittadini e possiamo, insieme, cambiare questa realtà. Spetta a noi, non è Dio che ha inquinato la terra, non è Dio che sta vendendo l’acqua. Dobbiamo capire quello che sta accadendo e allertare il mondo e portare le persone nella piazza, fisica e virtuale, a dire “Noi siamo acqua”. Non è possibile che la paghiamo, andiamo a votare, ma non decidiamo nulla. Le persone devono riprendersi la possibilità di decidere della propria vita, del creato e dell’acqua che, ricordiamoci, non è al di fuori di noi, ma noi siamo acqua, l’ecosistema è fatto di acqua e di aria».

Erica Del Vecchio, Wwf Abruzzo

Il Wwf Abruzzo, da parte sua, ha partecipato promuovendo il proprio progetto sulla creazione di spazi verdi urbani: «C’è un progetto del Wwf Italia – illustra Erica Del Vecchio per creare delle aule verdi da assegnare alle scuole, delle aule didattiche per dare la possibilità agli studenti di andare a studiare fuori, riappropriandosi della natura. Un progetto che servirà a richiamare l’attenzione su quanto la natura sia fondamentale in questo momento, attirando anche l’attenzione delle istituzioni in merito a quanto ancora si dovrà fare per avere un futuro. Dobbiamo assolutamente riappropriarci del pianeta, dargli un futuro, ma questo cambiamento deve partire da noi con le piccole azioni, gesti di vita quotidiana che tutti noi possiamo fare. Quella di oggi è stata una bellissima manifestazione, nella quale abbiamo capito come si può agire in rete. Lo stato di salute della nostra biodiversità non è buono, avendo avuto segnali negativi a partire dal Covid – che è stato causato anche dalla deforestazione e dal consumo di suolo ed altre azioni errate dell’uomo -. Lo stato di salute non è buono, ma noi possiamo comunque cambiare questo stato di cose con le nostre azioni. Il nostro impegno forte deve essere quello di fare pressione sulle istituzioni, affinché questo possa avvenire in tempi rapidi. In Abruzzo la Regione, che tutela le aree protette, deve ancora definire una legge regionale che possa assicurare dei fondi ordinari annuali alle aree protette importanti ed essenziali per dargli un futuro e farli sopravvivere».

Antonio Pastucci, Ufficio diocesano salvaguardia del creato

Sul piano ecclesiale l’enciclica ambientale Laudato si’, in questi anni, ha prodotto alcuni importanti frutti: «Da questa enciclica – ricorda Antonio Pastucci, dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale, del lavoro e della salvaguardia del creato – è nato il Movimento cattolico del clima, perché purtroppo i cambiamenti climatici hanno portato anche ad un impoverimento delle nazioni più svantaggiate. Si prospetta che saranno ancora milioni le persone che verranno nei nostri territori non perché scapperanno dalle guerre, ma perché scapperanno da disagi climatici in quanto le popolazioni povere fanno più fatica ad affrontare questi disagi. Tra qualche anno ci saranno dei veri e propri immigrati del clima. Ma ognuno, nel proprio piccolo, può essere un soggetto di azione, può fare veramente la differenza promuovendo nuovi stili di vita attraverso il cambiamento della propria quotidianità. I valori che il Movimento cattolico del clima porta avanti, insieme ai Circoli Laudato si’, si fondano sulla fede e coinvolgono persone, esperti o meno, che hanno speranza nel cambiamento, che capiscono l’urgenza di cambiare il mondo attraverso azioni piccole, ma che possono davvero aiutare il pianeta a partire dalla salvaguardia del creato, perché questo ci è stato donato gratuito e noi con gratitudine dobbiamo saperlo trasmettere alle generazioni future».

Don Antonio Del Casale, direttore Ufficio diocesano salvaguardia del creato

Un appuntamento, quello organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale, del lavoro e della salvaguardia del creato, che ha saputo richiamare al Parco D’Avalos un buon numero di pescaresi: «È stata una formula interessante – sottolinea don Antonio Del Casale, direttore dell’Ufficio –, perché eravamo nel verde in una giornata anche bella con questi testimoni che ci sono venuti a trovare e tanta buona musica, che ripeteremo. Ora ci sarà da lavorare, perché nelle parrocchie si parla poco di questi temi. C’è poca sensibilità e dobbiamo darci da fare noi sacerdoti, ma anche le comunità parrocchiali e i consigli pastorali per rimettere un po’ al centro l’attenzione all’ecologia, all’ecologia integrale».

About Davide De Amicis (3864 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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