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“Dio irrompe nella nostra storia lasciandoci lo Spirito Santo che farà grandi cose”

"Dio - sottolinea l'arcivescovo Valentinetti - irrompe nella nostra storia. Sta a noi rispondere o con questo mistero di grazia e di accoglienza di Maria o nascondendoci nella paura e non accettando la sua presenza"

Lo ha affermato l’arcivescovo Valentinetti, presiedendo la messa dell’Immacolata nel Santuario della Divina misericordia a Pescara

Mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, pronuncia l'omelia

«Dio irrompe nella storia». Con questa frase, martedì sera, l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti ha sintetizzato il significato e il senso della solennità dell’Immacolata concezione della Vergine Maria. Lo ha fatto presiedendo la santa messa, alle 20 nello spazio settimanale dedicato ai giovani, nel Santuario della Divina misericordia a Pescara: «Quel Dio inconoscibile – spiega il presule -, inarrivabile, quel Dio che non si poteva vedere, che i cieli dei cieli non potevano contenere e che abitava al di là dei cieli dei cieli nella pienezza dei tempi – così come ascolteremo nelle liturgie natalizie –, irrompe nella storia dell’umanità, si fa vedere. Ricordate la parola di Isaia “Se tu squarciassi i cieli e scendessi!”», il grande desiderio del popolo d’Israele. Finalmente Dio scende, forse non poteva scendere più in basso di così, dentro la storia di un’umanità che si perpetrava nel tempo. Ed ecco l’apparizione dell’angelo a questa giovanetta quattordicenne o quindicenne (all’epoca era questa l’età in cui le ragazze d’Israele solevano andare a nozze) con un saluto particolare, straordinario “Rallegrati, piena di grazie, il Signore è con te”. Giustamente la ragazza si turba, ma chiunque si sarebbe turbato in una situazione del genere. Dunque anche Maria rimane turbata da quelle parole e si domanda che senso avesse quel saluto. Dio irrompe nella storia nella maniera più  normale possibile, ovvero nel grembo di una donna attraverso un’umanità totalmente possibile dentro la storia di una famiglia. Quel Dio che aveva guidato il popolo nel deserto, diviso il Mar Rosso, quel Dio che aveva dato la legge a Mosè sul Monte Sinai tutto questo non c’era più. C’era la duemillesima parte del grammo. Infatti il piccolo embrione, nel momento in cui viene concepito nel grembo della madre, pesa duemila volte meno del grammo. Anche Lui, Gesù, ha pesato duemila volte meno del grammo. E allora l’angelo la rassicura “Non temere, hai trovato grazia. Concepirai un figlio, lo chiamerai Gesù. Sarà grande, sarà Figlio dell’Altissimo”. Tutte caratteristiche di quel Dio che era sta contemplato nell’antico testamento».

I fedeli che hanno partecipato alla messa dell’Immacolata concezione

Ma anche in questo caso avviene un nuovo turbamento in Maria che afferma “Com’è possibile, non conosco uomo”: «E anche in questo caso – riporta l’arcivescovo Valentinetti – l’angelo torna a rassicurare “Lo Spirito Santo farà tutto questo. Scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti ricoprirà con la sua ombra”. E poi da cosa viene rassicurata questa ragazza? Viene rassicurata da un piccolo segno umano, umanissimo, una parente anziana che anche lei concepisce un figlio. Da quel segno umanissimo, ancora una volta, una semplicità di trasmissione delle verità più grandi passa delle verità  più grandi passa nel cuore di questa ragazza che dice “Bene, sono la serva del Signore, avvenga per secondo la tua parola”. Dio irrompe nella storia in questo modo, Dio entra nella vita dell’umanità in una maniera che potrebbe essere inconcepibile se pensiamo al Dio grande e potente e se pensiamo poi al Dio concepito bambino».

Ma anche nella prima lettura, rappresentata dal libro della Genesi, Dio irrompe nella storia di una coppia: «Adamo ed Eva – ricorda monsignor Tommaso Valentinetti -. Ma c’è una differenza fondamentale. Mentre Maria si turba e si consola, l’uomo “canato” nel giardino si turba e non si consola, anzi, comincia ad avere paura. È il modo peggiore di poter accogliere l’irruzione di Dio. E comincia la guerra con la donna, il serpente, l’umanità si misconosce a se stessa e non riconosce più che Dio poteva irrompere nella storia di quelle vite, di quelle esistenze. Bene, cari fratelli, care sorelle, Dio irrompe nella nostra storia. Sta a noi rispondere o con questo mistero di grazia e di accoglienza di Maria o nascondendoci nella paura e non accettando la sua presenza. Voi direte “Ma Dio irrompe nella mia vita?”. Certo, non in modo eclatante, straordinario, da far paura attraverso rivelazioni. Dio irrompe nella nostra storia lasciandoci la presenza dello Spirito Santo che, così come ha operato grandi cose in Maria, opera grandi cose anche in noi. Riguardiamoci indietro, riguardiamo la nostra vita. Se ci pensiamo bene, potremmo scrivere, anzi se ci proviamo facciamo una buona azione, le volte che Dio è intervenuto nella nostra vita e noi ce ne siamo accorti. E tante altre volte non ce ne siamo accorti, ma Dio ha fatto irruzione nella nostra vita e nelle nostra esistenza».

Le quattro suore della Fraternità Arca di Maria che hanno rinnovato i propri voti

Un esempio concreto lo si riscontra in quello che è accaduto alle quattro suore dell’Istituto “Schiave del Divino amore della Fraternità Arca di Maria” (Suor Amabile Maria del tenerissimo cuore di Gesù, Suor Felicita di tutti i santi di Dio, Suor Anna Cecilia della santa passione del Figlio di Dio, Suor Clarissa Luise del Sacratissimo cuore di Gesù), che durante la messa di martedì hanno rinnovato i loro voti temporanei: «Dio ha fatto irruzione nelle nostre vite – ribadisce l’arcivescovo di Pescara-Penne – e nella nostra esistenza. Le quattro sorelle che rinnovano i voti, forse, possono testimoniare questa verità. Come, nella vocazione e nella risposta al Signore che chiamava, hanno riconosciuto l’irruzione di Dio nella loro vita e nella loro esistenza. Ma credo che chiunque di noi vive un cammino di risposta al Signore, io nell’episcopato, i miei fratelli presbiteri nel presbiterato, ma anche tutti quelli che vivono la vocazione matrimoniale o religiosa, potremmo dire che rispondiamo a questo Signore che si fa sentire e che irrompe nella nostra storiaA noi resta solo da dire, “Eccoci, siamo i tuoi servi, avvenga di noi secondo la tua Parola, come Maria”. Questa sera vogliamo affidare all’intercessione di Maria queste quattro sorelle che rinnovano i voti e la loro piccola, ma bella congregazione religiosa (ci vantiamo che quella pescarese è l’unica loro casa in Italia). E poi affidiamo all’intercessione di Maria ciascuno di noi per le nostre famiglie, per le nostre comunità parrocchiali, per i nostri gruppi giovani, per la nostra comunità diocesana, per la Chiesa e per il mondo intero e, in particolare, per quelli che soffrono in questo particolare momento che ci costringe a limitazioni e sacrifici. Ma l’intercessione di Maria anche per quelli che sono arrabbiati e pensano che non debba succedere nulla e si comportano anche in modo sconsiderato. O l’intercessione di Maria per quelli che pensano stiamo vivendo una punizione di Dio. No, assolutamente no. L’intercessione di Maria per farci capire, ancora una volta, che Dio non è contro di noi, ma è per noi, per la nostra vita, per la nostra esistenza, per il nostro amore. Per tutti preghiamo e tutti affidiamo nel cuore della Vergine Santa».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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