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Giornalisti: “Fatevi promotori di una comunicazione che non giudica”

"Nella festa del vostro Santo Patrono – scrivono i vescovi della Ceam - vi chiediamo di essere “seminatori di speranza in un domani migliore” per impedire “che le persone si ammalino di solitudine” (papa Francesco) e di far sentire al mondo, senza alcun timore e nell’intelligenza di un sano pluralismo, la voce della Chiesa e degli intellettuali cristiani, in uno scenario mediatico sempre più secolarizzato allo scopo di arricchirlo con l’apporto di riflessioni costruttive"

È l’esortazione dei vescovi d’Abruzzo e Molise, nella memoria del patrono dei giornalisti San Francesco di Sales

Gli undici vescovi e arcivescovi della Conferenze episcopale abruzzese e molisana

Si celebra oggi la memoria di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione sociale, e in questa occasione la Conferenza episcopale abruzzese e molisana (Ceam) – attraverso il vescovo di Trivento monsignor Claudio Palumbo delegato Ceam alle Comunicazioni socialiha indirizzato un messaggio agli operatori della comunicazione: «Rivolgo a Voi, assieme al più cordiale saluto – scrive Palumbo in una lettera -, l’augurio affettuoso di buon lavoro nel quale possiate profondere sempre più, quotidianamente, competenza, amore e passione per la verità e il bene, creatività e gentilezza».

A detta del presule, questo tempo di pandemia offre anche delle opportunità a quanti sono chiamati a raccontarlo: «Nel cambio epocale che stiamo vivendo – osserva monsignor Palumbo -, la crisi pandemica dell’infezione da Covid-19 ha determinato un tempo per un verso negativo e deprimente dovuto all’isolamento in casa e a paure-multistrato, ma anche, per un altro verso, praticamente stimolante. Se da una parte siamo frenati dai molteplici limiti imposti da questa pandemia, a partire dall’obbligo della distanza interpersonale, dall’altra ci si può organizzare ed adoperare affinché la comunicazione, grazie anche alla tecnologia, sappia rendere possibile la vicinanza necessaria per riconoscere ciò che è essenziale e comprendere davvero il senso delle cose».

E nel tempo del distanziamento fisico, il messaggio dei vescovi abruzzesi e molisani ai giornalisti fa leva proprio sul concetto di vicinanza che la categoria è in grado di esprimere: «Carissimi operatori della comunicazione sociale di Abruzzo e Molise – esorta il vescovo delegato alle Comunicazioni sociali -, vogliate sentire vibrante in Voi questa pro-vocazione a nuove forme di prossimità. Siate diligenti recettori ed esperti applicatori del detto “Dio ti incontra dove sei”. Fate di esso una regola stabile di vita e di lavoro. Fatevi promotori di una comunicazione che non giudica (come) e che sappia rispettare il percorso di ciascuno, senza pretendere che sia il nostro (dove). Sappiate accogliere le sfide del cambiamento d’epoca e della pandemia che ci offrono nuove opportunità di riflessione e di azione, per una comunicazione rispettosa e inclusiva, che favorisca una cultura dell’incontro, dell’accoglienza e della cura, scevra da ogni forma di pregiudizio, per la quale sia possibile conoscere la realtà con uno sguardo fiducioso».

Mons. Claudio Palumbo. vescovo di Trivento e delegato Ceam alle Comunicazioni sociali

Quindi il vescovo di Trivento ha citato Papa Francesco: «Nella festa del vostro Santo Patrono – aggiunge – vi chiediamo di essere “seminatori di speranza in un domani migliore” per impedire “che le persone si ammalino di solitudine” (papa Francesco) e di far sentire al mondo, senza alcun timore e nell’intelligenza di un sano pluralismo, la voce della Chiesa e degli intellettuali cristiani, in uno scenario mediatico sempre più secolarizzato allo scopo di arricchirlo con l’apporto di riflessioni costruttive. L’informazione, quando è di qualità, consente di comprendere meglio i problemi e le sfide che l’uomo è chiamato ad affrontare e ispira i comportamenti conseguenti, contribuendo alla formazione delle coscienze».

In seguito, monsignor Claudio Palumbo ha invitato giornalisti e comunicatori sociali a promuovere sempre più il tema della pace in ogni circostanza: «Pace – precisa il presule -. Non solo come assenza di guerre (ve ne sono, purtroppo, ancora e tante in varie parti del mondo che non fanno notizia sulle grandi testate), ma proprio, e soprattutto, come costruzione di un mondo più giusto e a misura d’uomo, d’ogni uomo, di tutto l’uomo, compresa la sua sfera spirituale e culturale. Pure quando dovete raccontare il male non dimenticate di lasciare intravvedere, in mezzo ad esso, il dinamismo del bene e dargli spazio per la possibile risurrezioneDentro ogni situazione, anche dolorosa, il Signore, nella sua infinita bontà, mette sempre quel potenziale di bene per una chiamata a maggiore maturazione individuale, sociale ed ecclesiale e che solo lavorando insieme, mai da soli, possiamo scoprire e far emergere. Papa Francesco ci ricorda che “Solamente quando il futuro è accolto come realtà positiva e possibile, anche il presente diventa vivibile”».

Da qui un ulteriore appello lanciato dai vescovi e gli arcivescovi d’Abruzzo e Molise: «La nostra viva esortazione – scrive la Ceam – a saper leggere e interpretare il tempo presente, individuando tutte le strade possibili per una comunicazione del Vangelo accessibile al linguaggio e alla sensibilità dell’uomo contemporaneo, per un lavoro che sia veramente al servizio dell’incontro tra le persone e le società; che aiuti i comunicatori cristiani ad essere fedeli discepoli e annunciatori di Gesù Cristo nell’esercizio della loro professione; che risvegli nelle coscienze dei battezzati e di ogni uomo e donna di buona volontà l’universale chiamata alla santità. Come è urgente una narrazione umana, che parli del bello e del bene del Vangelo e lo proclami al mondo intero! E come sono necessari comunicatori che adempiano a questa esaltante missione con alta coscienza professionale!». In conclusione, il vescovo Palumbo «con l’augurio di una fruttuosa riflessione per fare sempre più bene il bene», ha affidato gli operatori della comunicazione alla protezione della Beata Vergine Maria, di San Giuseppe e di San Francesco di Sales.

Nella missiva, i presuli ricordano anche l’appuntamento con la 55ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali che ricorrerà domenica 16 maggio – coincidendo con la solennità dell’Ascensione del Signore – approfondendo il tema “Vieni e vedi (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone come e dove sono”: «Noi di Abruzzo e Molise – annuncia la Ceam – vivremo questa giornata mondiale con una grazia particolare, qual è quella del Giubileo dei giornalisti e degli operatori della comunicazione sociale che si terrà, in questo medesimo giorno, nel santuario di San Gabriele dell’Addolorata (Teramo), nella cornice dei festeggiamenti per il centenario della canonizzazione del Santo (1920-2020), e alla quale, fin d’ora, siete tutti invitati a partecipare».

Foto vescovi: Ceam

About Davide De Amicis (3857 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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