"La missione in Albania - racconta don Massimo Di Lullo -, a livello di strutture, è stata costruita; i villaggi invece si stanno spopolando. Sono stati ordinati alcuni sacerdoti giovani e ci sono tanti religiosi. A settembre, come comunità missionaria, ci siamo fermati per programmare l'anno pastorale. Abbiamo capito che tutto il lavoro fatto in questi anni, ci permette oggi di poter fare noi qualche passo indietro, perché siano sempre più loro a prendersi cura della parrocchia e diventino protagonisti in prima persona"