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Policoro, gesto concreto

A Palermo si celebrano i quindici anni del Progetto Cei caratterizzato dalle parole giovani, vangelo, lavoro

Si è celebrato ieri a Palermo l’anniversario della nascita del Progetto Policoro della Cei, che giunge al suo quindicesimo anno di vita. Per l’occasione si è tenuto un convegno che ha visto partecipare quanti si sono impegnati dalla prima ora a pensare questa avventura.

L’incontro di ieri è stato inserito all’interno del 23° corso di formazione per gli animatori di comunità, ovvero di quanti sono impegnati sul territorio a promuovere e far vivere il progetto. I 150 giovani si sono ritrovati a Palermo già martedì e hanno iniziato il loro percorso con un momento di preghiera guidato da Mons. Angelo Casile, responsabile dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana.

Nella mattinata si sono registrati gli interventi di Mons. Paolo Romeo, pastore della diocesi sicula che ospita il corso; di Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, di Mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, che vide muovere i primi passi in quanto responsabile della Pastorale giovanile nazionale in quel 1995; Mons. Giuseppe Benvegnù Pasini, allora responsabile della Caritas Italiana e Mons. Giancarlo Bregantini che da poco più di un anno era stato nominato vescovo di Locri, diocesi da subito coinvolta nel progetto. Proprio quest’ultimo ha sottolineato la valenza del Progetto: «Policoro è stato ed è un segno profetico della Chiesa che dona speranza ai giovani, proponendo un metodo concreto per la crescita umana, spirituale e lavorativa dei ragazzi» e continua «Se prima il progetto era rivolto solo alle diocesi del sud, oggi vediamo come anche quelle del nord si avvicinano e cercano di imparare da quelle del meridione: questo è un segno di quanto di buono sia stato fatto in questi anni».

Un momento del corso

Anche la nostra diocesi partecipa all’incontro con gli animatori di comunità, arrivati a Palermo insieme ai colleghi della regione ecclesiastica Abruzzese-Molisana e accompagnati dal segretario regionale Mario Ciafardini: «Ricordo i primi passi del Progetto Policoro nella nostra regione, ci si muoveva a tentoni con soltanto due diocesi coinvolte. Oggi invece il percorso è molto più strutturato e le cooperative nate con il progetto sono segno visibile delle possibilità che si offrono, soprattutto alle zone interne delle nostre diocesi». A coordinare i giovani c’è don Carmine Miccoli, responsabile regionale dell’Ufficio per la pastorale dei problemi sociali e del lavoro: «Questo progetto della Cei -sottolinea il presule- ha tre dimensioni molto importanti: la prima è il forte legame con il territorio che si cerca di creare attraverso l’impegno dei laici; la seconda è l’evangelizzazione che avviene attraverso il contatto ragazzo-ragazzo che coglie straordinariamente l’invito del Concilio Vaticano II a comunicare il vangelo attraverso le relazioni; l’ultima è la reciproca educazione al lavorare insieme, alla sinergia e all’unità».

A partire da ieri e fino a domenica saranno presenti in Piazza Politeama gli stand dei “gesti concreti” -cooperative nate dallo sforzo e dall’impegno del Progetto- che proporranno i prodotti e le iniziative messe in campo nelle rispettive diocesi.

Un cammino di comunione nella chiesa che, sebbene abbia pochi anni, si presenta come un’occasione concreta e reale che speriamo possa crescere sempre di più in futuro.