La protesta dell’enciclopedia gratuita più grande del globo interessa i network italiani e internazionali

Accedendo alla pagina italiana di Wikipedia, la più grande enciclopedia libera e gratuita al mondo, troverete da qualche giorno un comunicato che recita così:

“Cara lettrice, caro lettore,

in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c’è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero”.

Queste prime righe sintetizzano il lungo testo in cui si parla di una impossibilità ad accedere ai contenuti che non è ancora reale ma che rischia di diventarlo in breve tempo se non ci dovessero essere modifiche al DDL sulle intercettazioni telefoniche tanto discusso in questi giorni.

La protesta di Wikipedia non è passata inosservata ai più (anche il sottoscritto la utilizza spesso) e si è diffusa in maniera fulminea sia in internet – Facebook recita un ruolo da protagonista anche in questo caso – che su tutti gli altri mass media.

Il comunicato, firmato a nome degli utenti, prosegue nel descrivere l’attività dell’enciclopedia e le eventuali conseguenze dovute al comma 29 del sopraindicato DDL e si conclude in questo modo:

“Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all’arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per “non avere problemi”.

Vogliamo poter continuare a mantenere un’enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla? ”.

Non volendo entrare nel merito della discussione politica – non mi interessa dire se è una cosa di destra, di sinistra, o di entrambi – vorrei soffermarmi su quello che ritengo il rischio vero di questa situazione, quello riportato nel virgolettato del comunicato: per non avere problemi.  Personalmente credo in questo modo si aiuti ad alimentare una mentalità che favorisce l’omertà, la rassegnazione, la paura e che non dà spazio alla libertà di espressione che ognuno di noi ha.