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A Natale, il bollo auto in aumento del 10%

E’ il disegno di legge che la Giunta Chiodi metterà ai voti, in Consiglio regionale, per coprire debiti sanitari pregressi, con il ricavo stimato in 13 milioni di euro. L’opposizione insorge

Potrebbe costare caro, più caro del solito il prossimo Natale agli abruzzesi. E non tanto per i regali da acquistare, ma per un nuovo balzello appena approvato dalla Giunta regionale, il 3 Ottobre scorso, inserito in un anonimo disegno di legge dal titolo “Disposizioni in materia di entrate”.

Cesare D'Alessandro, vice capogruppo Idv

Nulla che farebbe mai pensare a quello che in realtà nasconde, quest’ultimo provvedimento, se approvato dal Consiglio regionale: un aumento del 10% del bollo auto. Tra i pochi ad accorgersene, figura Cesare D’Alessandro, vice Capogruppo regionale dell’Italia dei Valori, il quale ha subito lanciato l’allarme sulla possibile strenna natalizia: «Il nuovo balzello – denuncia D’Alessandro – frutterà a Chiodi e alla sua maggioranza la bella somma di 13 milioni di euro, che gli servono per restituire con gli interessi l’anticipazione di cassa di 200 milioni di euro (concessa dal Governo nel 2010, ma che sembra non ancora pervenuta) a copertura del debito sanitario. Qualcuno ricorda, l’anno scorso, le roboanti dichiarazioni di Chiodi, il quale affermava solennemente che, nonostante il nuovo buco, non avrebbe messo le mani nelle tasche degli abruzzesi? Ora lo fa in differita e ci mette gli artigli».

Un’accusa quella dell’Idv respinta fermamente dall’assessore regionale al Bilancio, Carlo Masci: «Non c’è – spiega Carlo

Carlo Masci, assessore regionale al Bilancio

Masci – nessun nuovo debito per gli abruzzesi. Questa addizionale sostituisce l‘accisa sulla benzina adottata l’anno scorso per far fronte al debito di 360 milioni di euro, accertato nel 2009, appena insediata la Giunta Chiodi, ma relativo, sia chiaro, al triennio 2004-2005-2006». Insomma, tutto sembrerebbe avere inizio da un debito pari a 360 milioni di euro che l’attuale maggioranza, neo eletta, avrebbe ereditato dai predecessori coprendolo con un anticipo di 200 milioni di euro attinti dalla cassa del Governo, nonché attraverso il prelievo di 160 milioni di euro dai Fondi Fas.

L’estinzione di questo debito, in parole povere, costa alla Regione Abruzzo 13 milioni che, fino allo scorso anno, sono stati coperti con l’accisa sulla benzina, per 8 milioni, e con un taglio alle spese, di 5 milioni: «Ora – ribadisce l’assessore regionale al Bilancio – siccome e’ possibile sostituire l’accisa con un’altra entrata, noi abbiamo ritenuto più logico ed equo sostituire l’accisa sulla benzina, che gravava sugli abruzzesi in maniera indiscriminata, con l’aumento del bollo auto del 10%. Il bollo rappresenta un importo certo, cosa che non vale per la benzina, e’ una entrata che non crea problemi di riscossione, e soprattutto e’ una tassa più equa visto che si paga in base alla cilindrata dell’auto».

Franco Caramanico, consigliere regionale

Non è di questo avviso neanche il consigliere regionale Franco Caramanico, di Sinistra, Ecologia e Libertà, che per far raggranellare milioni di euro alla Regione, propone un’alternativa: «Invece – rilancia Caramanico – che ripianare i conti aggiungendo tasse su tasse, l’assessore al bilancio Carlo Masci farebbe bene a incamerare milioni di euro adeguando, come hanno fatto le altre regioni italiane, i canoni e i sovracanoni che le grandi società versano all’amministrazione per la gestione degli impianti idroelettrici. Ma forse la giunta tiene di più agli interessi dei grandi gruppi imprenditoriali che a quelli degli abruzzesi».

È questo il contenuto di una lettera che il consigliere regionale del centro sinistra, questa mattina, ha fatto pervenire all’assessore Masci chiedendo, quindi, il recupero dei 13 milioni di euro derivanti dall’aumento del bollo auto del 10%, con la revisione dei canoni, relativi al settore idroelettrico: «Se applicassimo – informa il consigliere di Sel – i canoni vigenti anche nelle altre regioni, pari a 34 euro/KW, si potrebbe avere un incremento notevole delle entrate per arrivare a una cifra pari a 15 milioni annui».

Inoltre, il consigliere dell’opposizione  fa notare che i famosi debiti, a detta di Masci, relativi al 2006, nel disegno di legge sarebbero invece indicati come risalenti al 2005:«E dunque – conclude Caramanico – imputabili solo al centro destra». Sarà, ma al di là del solito “teatrino della politica”, gli abruzzesi si avviano a passare davvero un “caro Natale”.

About Davide De Amicis (3897 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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