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Rifiuti nel pescarese: da oggi é emergenza

Chiusa la discarica di Colle Cese, gli enti locali si rimpallano le responsabilità sui mancati interventi e a Pescara cresce la preoccupazione

Probabilmente questo sarà ricordato come il lunedì nero per lo smaltimento dei rifiuti nel pescarese. Insomma, è ancora presto per dirlo e tutti ovviamente si augurano che Pescara non diventi una nuova Napoli, ma con l’odierna chiusura della discarica di Colle Cese, nei pressi di Spoltore, è ormai crisi a tutti gli effetti. Eppure con una delibera di giunta, venerdì la Regione Abruzzo ha autorizzato, fino al 31 Dicembre 2012, l’attivazione della riserva volumetrica del 5% delle discariche di Sulmona, Civita di Cupello, Chieti e Cerratina per una capacità totale di 51.350 metri cubi.

Nel frattempo, i soggetti responsabili della costruzione degli impianti, dovranno occuparsi della costruzione delle discariche già autorizzate dalla Regione come quelle di Atri, 90 metri cubi, Gioia dei Marsi, 365 metri cubi e di Irgine e Grasciano nel territorio di Notaresco, rispettivamente 177 e 485 metri cubi. Inoltre, in un primo tempo, doveva essere ampliata fino a 200 metri cubi anche la già operativa discarica  di Cerratina, ma alla fine non se ne farà nulla visto che l’impianto frentano non possiederebbe i volumi di spazio necessari per ospitare il pattume pescarese: «Non ho ancora notizia della delibera – ha dichiarato Sandro Fantini, direttore generale della Eco.Lan Spa, la società proprietaria del sito di Cerratina – ma abbiamo dato parere negativo scritto e confermiamo la nostra indisponibilità a ricevere rifiuti extraconsortili. La posizione del cda e di molti dei 53 sindaci dei comuni soci della Eco.Lan è chiara: Cerratina è in fase di esaurimento ed è appena sufficiente per lo smaltimento dei rifiuti dei 53 comuni soci».

Ezio Ardizzi, presidente Confcomercio Pescara

Dunque da quattro le discariche disponibili sono scese a tre e i rifiuti fanno sempre più paura con le associazioni di categoria che, nell’ultimo fine settimana, hanno lamentato il lassismo riscontrato nell’operato delle istituzioni colpevoli, secondo Confcommercio, di non aver agito per tempo: «Non capiamo – riflette la Confcommercio di Pescara – perchè le iniziative politiche e amministrative finalizzate alla risoluzione del problema si stiano attivando solo oggi, proprio a ridosso dell’emergenza, visto che era noto da anni che la capacità della discarica di Colle Cese andava ormai esaurendosi. Non sappiamo se le responsabilità siano da attribuire alla Regione o alla Provincia, per non aver saputo redigere un Piano Rifiuti in grado di risolvere la questione, ma ciò che maggiormente ci stupisce e’ anche il silenzio dei rappresentanti delle forze politiche pescaresi».

L'assessore Mauro Di Dalmazio

Ma la Regione Abruzzo, da parte sua, respinge le critiche gettando acqua sul fuoco: «Per chiarire i ruoli di responsabilità – ha precisato Mauro Di Dalmazio, assessore regionale ai Rifiuti – dei vari enti interessati alla gestione dei rifiuti, va chiarito che le difficoltà non derivano dalla mancata programmazione della Regione, ma da un mancato adempimento di quella programmazione da parte degli enti locali e dei consorzi degli enti locali».

Moreno Di Pietrantonio, Pd

Nel frattempo a Pescara, il malumore serpeggia sempre più fra i corridoi di Palazzo di Città, specie fra i banchi dei consiglieri d’opposizione che non credono alle motivazioni espresse dalla giunta regionale e sottolineando il silenzio del primo cittadino Luigi Albore Mascia: «La verità – ha protestato Moreno Di Pietrantonio, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale – è che la chiusura per esaurimento della discarica di Colle Cese era nota da tempo, che la Regione non ha attivato nessun intervento per risolvere il problema in anticipo onde evitare l’ emergenza che si va prefigurando col rischio di un effetto Napoli. Il risultato è che c’ è un’ assoluta incertezza sulla destinazione dei rifiuti di Pescara e sui costi che sicuramente aumenteranno e che i cittadini dovranno sopportare».

Il presidente della Provincia, Guerino Testa

La Provincia di Pescara, intanto, questa mattina ha convocato i sindaci del pescarese per discutere della gestione del servizio che dovrà essere assicurata nell’immediato, valutando eventuali situazioni emergenziali: «La Provincia – hanno spiegato il presidente Guerino Testa e l’assessore ai Rifiuti Mario Lattanzio – ha fatto la parte che le competeva, nel senso che per legge il nostro ente è deputato ad occuparsi solo della pianificazione, in questo settore. La Provincia ha messo a punto il nuovo Piano dei rifiuti ed è in attesa del parere di conformità da parte della Regione. Ci mettiamo comunque a disposizione dei sindaci, insieme ad Ambiente Spa, per affrontare tutti i problemi che si dovessero presentare e per svolgere quel ruolo che è proprio della Provincia di ente intermedio tra le amministrazioni civiche e la Regione che a sua volta, in relazione all’esaurimento della disponibilità di Colle Cese, ha già individuato una soluzione in altre quattro discariche».

Comunque, al di là del rimpallo di responsabilità e della logica dello “scaricabarile”, non può che emergere la mancata applicazione di qualsiasi politica di prevenzione, con gli enti preposti intervenuti ormai troppo tardi: «Gli interessi politici – ha sottolineato Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente – amministrativi e imprenditoriali costituiti intorno alla gestione dei rifiuti sono stati indirizzati solo verso l’uso dello smaltimento finale in discarica. Per colpa dei ritardi dovuti ad un sistema monopolistico che si è affermato in questo settore, non è stato dato spazio ad un’altra imprenditoria capace di investire sugli impianti per il trattamento, riuso riciclo di materiali provenienti dalla raccolta differenziata». Dunque se è questo il reale stato delle cose, non ci si può meravigliare di certo se Pescara rischi di diventare una seconda Napoli: in fondo, fin’ora, perfino le politiche di gestione dei rifiuti sono state “da buttare”.

About Davide De Amicis (3597 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Oltre ad essere redattore del portale La Porzione.it è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa metropolitana di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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