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Insieme per le famiglie in difficoltà

Pescara ospita l’incontro nazionale di coordinamento degli Empori della solidarietà

La rete nazionale degli “Empori della solidarietà” si è data appuntamento per un incontro nazionale ieri a Pescara presso il Centro Emmaus di via colle San Donato per fare il punto sulla situazione e parlare delle prospettive di questi market della solidarietà.

All’incontro, cominciato al mattino e terminato con il pranzo consumato insieme nella struttura che ospitava l’appuntamento, erano presenti per la prima volta tutti i direttori delle Caritas coinvolte nel progetto: Roma, don Enrico Feroci, Prato, Dalia Venco e Pescara don Marco Pagniello. Insieme a loro il vice presidente della comunità Emmanuel di Lecce, Dott. Daniele Ferrocino e i responsabili degli empori di  Roma, Prato, Ascoli Piceno,Parma, Lecce e ovviamente Pescara con Umberto Pastore, presidente dell’Associazione Cuore Caritas che si occupa della gestione dell’emporio.

Il market di Cuore Caritas

Un appuntamento importante, dopo il precedente tenutosi a Roma, nel corso del quale si è parlato del ruolo dell’Emporio all’interno della rete delle iniziative a favore delle situazioni di difficoltà della realtà cittadina in cui si trova. «La crisi che investe tutta l’Italia, accomunando nord e sud – a parlare è Nicola Smigliani, responsabile del progetto emporio per la diocesi di Pescara – ci insegna che lavorare insieme ci rende più efficaci, riscoprendo la cultura del dono e promuovendo la lotta allo spreco».

Dopo una presentazione sui dati che emergono dai diversi contesti si è passati a parlare delle iniziative svolte a favore degli empori, che ricordiamo essere veri e propri market con accesso gratuito per le famiglie in difficoltà economica e che ne fanno richiesta presso i luoghi di accoglienza. «Una novità importante – continua Smigliani – è la creazione di un’equipe dedicata all’apertura di nuovi empori, veri e propri consulenti che suggeriscono le modalità e le strategie da adoperare per mettere su un market solidale».

Lavorare insieme in questo campo è una marcia in più che permette di collaborare a costruire un nuovo modello di società basato su stili di vita che vanno verso l’uguaglianza e la giustizia sociale.