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Il mondo col naso all’insù, aspettando il Papa

E’ stata nera la fumata seguita alla conclusione del primo scrutinio di ieri, per l’elezione del nuovo Pontefice. Oggi i nuovi scrutini

La "Missa Pro Eligendo Pontifice"

Al termine del primo giorno di Conclave, alle 19.40 di ieri sera, è stata nera la prima fumata a fuoriuscire dal comignolo sovrastante il tetto della Cappella Sistina, nella quale da ieri pomeriggio i 115 cardinali elettori hanno cominciato a riunirsi per eleggere il nuovo Papa. Dopo l’”extra omnes” e la meditazione del cardinale Prosper Grech, i porporati hanno così deciso di procedere al primo scrutinio, com’era avvenuto anche nello scorso Conclave del 2005.

Nel frattempo, nonostante la pioggia intensa che si abbatteva su Roma, molte migliaia di fedeli, in maniera del tutto spontanea, erano accorsi in piazza San Pietro per il primo appuntamento con il tradizionale segnale che li ha fatti restare con il naso all’insù, in attesa di conoscere il 266° successore di Pietro. L’atmosfera appariva serena, gioiosa anche se sospesa, i parapioggia colorati animavano la piazza a dispetto del cielo cupo su Roma. Alcuni si sono presentati con degli striscioni, come nel caso dell’Azione Cattolica, non mancavano le bandiere, come quelle delle Filippine. Molti erano invece i coraggiosi presentatisi in piazza San Pietro con un semplice cappuccio o cappello.

L'ingresso dei cardinali nella Cappella Sistina

Questo lo scenario che ha fatto da sfondo alla prima fumata nera, epilogo della primo giorno di Conclave introdotto ieri mattina dalla “Missa Pro Eligendo Pontifice”, presieduta dal decano del Collegio Cardinalizio Angelo Sodano, seguita alle 16.30 dall’ingresso in Conclave dei cardinali, come previsto dall’”Ordo Rituum Conclavis”. Dalla Cappella Paolina del palazzo apostolico, preceduti dalla Croce e seguiti dal libro dei Vangeli sullo sfondo del canto delle Litanie dei Santi, i 115 cardinali elettori si sono diretti in processione nella Cappella Sistina. La Croce con i candelieri avanti, i cantori della Cappella Sistina che intonano canti sacri poi alcuni prelati, il segretario del Conclave, il cardinale Grech, al quale è affidata la meditazione: questo l’inizio della processione, cui hanno partecipato tutti i cardinali in ordine inverso alla precedenza, prima i Diaconi, poi i Presbiteri e da ultimo i Vescovi. A chiudere la processione il cardinale Re, il cardinale primo in ordine di precedenza che presiede l’assemblea, accompagnato dal Maestro delle Cerimonie, monsignor Marini.

Al loro arrivo, dopo il canto “Veni Creator”, hanno pronunciato il giuramento prescritto dall’articolo 51 della Costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”, emanata da Giovanni Paolo II nel 1996: «Noi tutti e singoli cardinali elettori presenti in questa elezione del Sommo Pontefice – recita il testo del giuramento, pronunciato in latino dai cardinali tutti insieme – promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo di osservare fedelmente e scrupolosamente tutte le prescrizioni contenute nella Costituzione apostolica del Sommo Pontefice Giovanni Paolo I, Universi Dominici Gregis, emanata il 22 febbraio 1996. Parimenti, promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo che chiunque di noi per divina disposizione, sia eletto Romano Pontefice, si impegnerà a svolgere fedelmente il “munus Petrinum” di Pastore della Chiesa universale e non mancherà di affermare e difendere strenuamente i diritti spirituali e temporali, nonché la libertà della Santa Sede.

Il giuramento pronunciato dai porporati

Soprattutto, promettiamo e giuriamo di osservare con la massima fedeltà e con tutti, sia chierici che laici, il segreto su tutto ciò che avviene nel luogo dell’elezione, concernente direttamente o indirettamente lo scrutinio; di non violare in alcun modo questo segreto sia durante sia dopo l’elezione del nuovo Pontefice, a meno che non ne sia stata concessa esplicita autorizzazione dallo stesso Pontefice; di non prestare mai appoggio o favore a qualsiasi interferenza, opposizione o altra qualsiasi forma di intervento con cui autorità secolari di ogni ordine e grado, o qualunque gruppo di persone o singoli volessero ingerirsi nell’elezione del Romano Pontefice».

A questo punto i singoli cardinali, in base all’ordine di precedenza, hanno raggiunto il leggio posto al centro della Cappella Sistina, sul quale era stato collocato l’Evangeliario aperto, e mettendo la mano sul Vangelo hanno pronunciato il loro nome e la formula di adesione al giuramento. Successivamente tutti, ad eccezione dei cardinali elettori, il cardinale Grech addetto alla meditazione e il Maestro delle Cerimonie, sono usciti dalla Sistina. È stato questo il momento dell’”extra omnes”, intimato dal Maestro delle Cerimonie pontificie alle 17.30 in punto, dopo del quale il cardinale Grech ha tenuto  la seconda meditazione, prevista dall’”Universi Dominici Gregis” (la prima era stata tenuta, prima dell’inizio delle Congregazioni generali, dal predicatore della Casa pontificia Padre Raniero Cantalamessa).

Monsignor Marini, dopo l'extra omes, chiude la Sistina

Terminata la meditazione, anche il cardinale Grech e monsignor Marini, hanno lasciato la Cappella Sistina con il presidente dell’assemblea, il cardinale Re, che, come da protocollo, ha sottoposto ai cardinali elettori la questione sulla possibilità di procedere con le operazioni dell’elezione o se occorreva ancora chiarire dubbi riguardo alle norme e alle modalità, stabilite da Giovanni Paolo II, e integrate dal Motu Proprio di Benedetto XVI. La maggioranza degli elettori ha quindi confermato l’elezione con lo svolgimento del primo scrutinio che, come previsto da molti non ultimo dal direttore della Sala Stampa vaticana Padre Federico Lombardi, ha provocato una fumata nera. I cardinali hanno quindi concluso la votazione con la recita dei Vespri ed il ritorno presso la Casa Santa Marta.

Fra poco, alle ore 9:30, ci sarà il secondo scrutinio: nel 2005 ne bastarono quattro per eleggere Benedetto XVI e viene da chiedersi se, in questa occasione, ne occorreranno di più. Nel frattempo, i fedeli riunti in piazza San Pietro e quelli collegati da tutto il mondo continuano a fissare il celebre comignolo, in attesa della tanto agognata fumata bianca.

About Davide De Amicis (3614 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Oltre ad essere redattore del portale La Porzione.it è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa metropolitana di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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