"Alcuni bambini – afferma Gianfranco Rotigliano, responsabile del gruppo di lavoro per i migranti e i rifugiati dell’Unicef – sono reclutati come soldati, moltissime bambine invece sono rapite per diventare schiave del sesso. In posti dove l’Unicef non riesce ad entrare, come la Libia o il Niger, sappiamo che i bambini imprigionati subiscono ogni forma di violenza"
"Lo dimostra - spiega Ketty Vaccaro, responsabile area Salute e welfare del Censis - l’incremento dell’età media dei partner, il che impatta sulle possibilità di successo delle tecniche. La percentuale di gravidanze sulle coppie trattate, è attestata intorno al 22%"
"C’è poco spazio per la diplomazia o le soluzioni lente – aggiunge suor Alessandra Smerilli -. Bisogna investire rapidamente nella transizione. Diversi futuri sono possibili. Quello che ci sarà dipende da ognuno di noi. No, quindi, al negazionismo e all’immobilismo, sì invece ad una Chiesa che non rimane sui principi ma che cerca di declinati nel concreto"
"Chiediamo – invita il Papa - la grazia di superare la tentazione di giudicare e di catalogare, e che Dio ci preservi dalla mentalità del “nido”, quella di custodirci gelosamente nel piccolo gruppo di chi si ritiene buono. Il prete con i suoi fedelissimi, gli operatori pastorali chiusi tra di loro perché nessuno si infiltri, i movimenti e le associazioni nel proprio carisma particolare, e così via. Chiusi. Tutto ciò rischia di fare delle comunità cristiane dei luoghi di separazione e non di comunione. Lo Spirito Santo non vuole chiusure; vuole apertura, comunità accoglienti dove ci sia posto per tutti"
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