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Prima Giornata mondiale contro la tratta

Un’occasione per dire no al traffico di uomini, donne e bambini venduti per lavori forzati, prostituzione e per mendicare

Si celebra oggi la prima Giornata mondiale contro la tratta delle persone. L’appuntamento vuole essere «una chiamata all’azione per porre fine a questo crimine e dare speranza alle vittime» secondo le parole del segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon.

Il logo della giornata

La stima è di 2,5 milioni di vittime di questa schiavitù: «migliaia di persone in tutto il mondo – si legge sul sito nelle Nazioni Unite – uomini, donne e bambini cadono nelle mani dei trafficanti, sia nei loro paesi e all’estero. Ogni paese del mondo è influenzato dal traffico di esseri umani, sia come paese di origine, di transito o di destinazione delle vittime. Schiavitù, in entrambe le sue forme antiche e moderne».

Martina Liebsch, responsabile della policy di Caritas Internationalis, ricorda che «Caritas vede in prima persona l’abuso e la sofferenza che ha luogo quando le persone sono vittime di tratta e accoglie con favore la Giornata mondiale come un‘opportunità per ricordare alla gente gli strumenti disponibili per proteggerle».

Dal 2010, l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato il piano d’azione globale per la lotta alla tratta di esseri umani e nel 2013, gli stati membri hanno adottato la risoluzione A/RES/68/192 e designato la data del 30 luglio per celebrare questa giornata. Aumentare la consapevolezza della situazione delle vittime e promuovere e tutelare i loro diritti, il proposito con il quale è stata istituita.