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“No a economia dello scarto, idolatria del denaro e corruzione”

"No - afferma Papa Francesco - alle collusioni mafiose, alle truffe, alle tangenti, e cose del genere. Solo così, unendo le forze, possiamo dire “no” all’inequità che genera violenza. Don Bosco ci insegna che il metodo migliore è quello preventivo: anche il conflitto sociale va prevenuto, e questo si fa con la giustizia"

Lo ha affermato ieri Papa Francesco, nel suo discorso all’inizio della sua visita pastorale a Torino svolta in occasione dell’ostensione della Sindone

Papa Francesco, durante la sua visita a Torino

Un triplice no all’economia dello scarto, all’idolatria del denaro e alla corruzione. Lo ha pronunciato ieri Papa Francesco, in Piazzetta Reale all’inizio della sua visita pastorale a Torino, in un discorso continuamente interrotto dagli applausi: «Siamo chiamati – sostiene il Papa – a ribadire il no a un’economia dello scarto, che chiede di rassegnarsi all’esclusione di coloro che vivono in povertà assoluta – a Torino circa un decimo della popolazione: si escludono i bambini (natalità zero), si escludono gli anziani, e adesso si escludono i giovani (più del 40% di giovani disoccupati)! Quello che non produce si esclude a modo di usa e getta».

L'arrivo di Papa Francesco in piazza Vittorio, a bordo della jeep

L’arrivo di Papa Francesco in piazza Vittorio, a bordo della jeep

Per il Papa, inoltre, siamo chiamati a ribadire il no all’idolatria del denaro: «Che spinge – ammonisce – ad entrare a tutti i costi nel numero dei pochi che, malgrado la crisi, si arricchiscono senza curarsi dei tanti che si impoveriscono, a volte fino alla fame».

No, infine, alla corruzione: «Tanto diffusa – denuncia il Santo Padre – che sembra essere un atteggiamento, un comportamento normale. Ma non a parole, con i fatti. No alle collusioni mafiose, alle truffe, alle tangenti, e cose del genere. Solo così, unendo le forze, possiamo dire “no” all’inequità che genera violenza. Don Bosco ci insegna che il metodo migliore è quello preventivo: anche il conflitto sociale va prevenuto, e questo si fa con la giustizia».

Dopo aver visitato e pregato una quarto d’ora davanti la Sacra Sindone, presso il Duomo di Torino, il Pontefice ha poi presieduto la Santa Messa in piazza Vittorio: «L’amore di Dio verso di noi – afferma Papa Bergoglio, durante l’omelia – è un amore fedele, un amore che ricrea tutto, un amore stabile e sicuro. Il suo amore è per sempre, è un amore fedele, che non delude, non viene mai meno. Gesù incarna questo amore, ne è il testimone: lui non si stanca mai di volerci bene, di sopportarci, di perdonarci, e così ci accompagna nel cammino della vita, secondo la promessa che fece ai discepoli “Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo”».

Papa Francesco presiede la Santa Messa in piazza Vittorio

Il Papa presiede la Santa Messa

Nel pomeriggio di ieri, Papa Francesco ha quindi incontrato i giovani torinesi e piemontesi invitandoli ad andare controcorrente: «Per contrastare – continua – la nostra società edonista, consumista, fatta di bolle di sapone. Fare controcorrente, è l’antidoto alla sfiducia della vita, a una cultura che offre solo il piacere».

Di qui l’invito ai giovani a essere coraggiosi e creativi: «Ma anche – raccomanda il Sommo Pontefice – a non essere ingenui, senza comprare sporcizie, comprare cose che ci fanno credere che sono diamanti, ma sono vetro. Vivete, non vivacchiate – ha quindi ripetuto il Papa, citando Piergiorgio Frassati».

E ancora il compito a casa per i giovani: «Andate a cercare – invita il Papa – quanti santi e sante sono nati a Torino a fine Ottocento, uno dei momenti più brutti, con le condizioni più cattive per mandare avanti la gioventù, in una città dove c’erano la massoneria, i mangiapreti, i demoniaci. Pensate ai vostri santi cosa hanno fatto!». Tra ieri mattina e ieri pomeriggio, Piazza Vittorio è diventata il cuore della città, ha visto affluire circa 200 mila persone.

About Davide De Amicis (3923 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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