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San Luigi Orione e l’Abruzzo: un amore lungo cent’anni

"Quella frase - introduce don Flavio Peloso, Superiore generale dell’Opera don Orione - “Ho sempre amato l’Abruzzo” è stata inserita in una lettera, bella e commovente, che Don Orione scrisse agli orfani abruzzesi scampati al terremoto. Quello di don Orione è stato un amore a prima vista, la prima vista avuta dell’Abruzzo quel mattino del 18 gennaio 1915 arrivando ad Avezzano e vedendo quello scenario di pietà, di tragedia e di dolore"

Un convegno, lo scorso sabato al Teatro Sant’Andrea di Pescara, ha ricordato il legame che lega don Orione a Pescara e all’intera regione

Un'immagine di San Luigi Orione
Il palco del relatori

Il palco del relatori

I 65 anni di presenza dell’Opera don Orione a Pescara, i 75 anni dalla morte del fondatore San Luigi Orione (avvenuta il 12 marzo 1940) e il centenario del terremoto della Marsica, dove egli prestò soccorso alla popolazione.

don Flavio Peloso, Superiore generale dell'Opera don Orione

don Flavio Peloso, Superiore generale dell’Opera don Orione

Tre anniversari e l’affetto del Santo verso questa terra testimoniato dalla sua frase “Ho sempre amato l’Abruzzo”, divenuta il titolo del convegno dedicato alla figura di San Luigi Orione che lo scorso sabato pomeriggio ha richiamato centinaia di fedeli e ospiti di prestigio al Teatro Sant’Andrea di Pescara: «Quella frase – introduce don Flavio Peloso, Superiore generale dell’Opera don Orione – “Ho sempre amato l’Abruzzo” è stata inserita in una lettera, molto bella e commovente, che Don Orione scrisse agli orfani abruzzesi scampati al terremoto, fra i quali spiccava anche Ignazio Silone. Quello di don Orione è stato un amore a prima vista, la prima vista avuta dell’Abruzzo quel mattino del 18 gennaio 1915 arrivando ad Avezzano e vedendo quello scenario di pietà, di tragedia e di dolore».

Mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne

Mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne

Un legame che si è consolidato 35 anni dopo, quando l’opera orionina approdò appunto nella Pescara rurale del secondo dopoguerra: «Tanti giovani – ricorda monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne – tanti ragazzi in condizioni precarie trovarono il loro sostegno e la loro forza nell’affidarsi ai padri orionini, che iniziavano il loro cammino nella nostra città».

don Primo Coletta, direttore Istituto Don Orione

don Primo Coletta, direttore Istituto Don Orione

Un cammino che nel 1972 si è concretizzato con l’apertura del Centro di riabilitazione don Orione, presso l’attuale sede di via Aterno 176, il quale nel solo 2014 ha erogato circa 74 mila prestazioni socio-sanitarie a 1.100 utenti, appartenenti alle diverse forme assistenziali, attraverso la sapiente opera di 142 operatori che si avvalgono di strutture e apparecchiature all’avanguardia: «Questi – sottolinea don Primo Coletta, direttore dell’Istituto don Orione di Pescara – sono numeri importanti, indicativi di una capacità operativa che nel corso degli anni ha forgiato l’immagine del nostro istituto. È ormai conosciuta la professionalità del nostro Centro, che esprime in tutti gli interventi tesi ad alleviare le sofferenze dei nostri fratelli bisognosi o, in qualche modo, in difficoltà».

La sede pescarese dell'Istituto don Orione

La sede pescarese dell’Istituto don Orione

Sono, infatti, soprattutto i diversamente abili a trarre beneficio dalle cure del Centro don Orione: «Quanto fu fatto dai padri orionini – ricorda l’arcivescovo Valentinetti -, quanto essi facevano, era il senso di un dono che proveniva dall’essere “pazzi per la carità”, come giustamente don Orione ha definito sé stesso».

Prof. Tito Forcellese, ricercatore Università di Teramo

Prof. Tito Forcellese, ricercatore Università di Teramo

Una figura, quella di don Luigi Orione, che in Italia tra i primi ha tramesso il valore della fede coniugata alla solidarietà e alla sussidiarietà: «La sua presenza – spiega il professor Tito Forcellese, ricercatore di Storia delle istituzioni politiche all’Università degli Studi di Teramo – è stata operante, tenace, discreta, mai lamentosa. Sullo sfondo di un’Italia d’inizio Novecento alle prese con un sviluppo industriale disordinato, con una massiccia immigrazione e una classe dirigente liberale che diresse la politica escludendo le forze popolari, come i socialisti e i cattolici, don Orione aveva pensato di costituire la piccola Opera della Divina Provvidenza o la Compagnia del Papa, con voto speciale di fedeltà al Papa. Il suo è stato un atto di fede teologica, affermando la verità attraverso le armi della carità. Don Orione voleva fare di Cristo il cuore del mondo, dopo averne fatto il cuore del suo cuore. Egli concepiva la Divina Provvidenza storicamente, nel tempo per il tempo, nell’ambito della quale ogni collaborazione umana era una partecipazione all’opera universale creatrice e redentrice».

Giovanni Di Pangrazio, sindaco di Avezzano

Giovanni Di Pangrazio, sindaco di Avezzano

Un esempio, quello di San Luigi Orione, che ha segnato per sempre gli abruzzesi e soprattutto i marsicani i quali, attraverso i loro sindaci, lo hanno nominato cittadino onorario: «Don Orione – ricorda Giovanni Di Pangrazio, sindaco di Avezzano – esiste nel nostro cuore da sempre. È stato uno dei personaggi che, ancora oggi, in tutta la Marsica viene ricordato con la sua tunica impolverata mentre girava tra le macerie del sisma, per raccogliere tutti i ragazzini rimasti orfani e portarli in salvo a Roma. Don Orione è stato una forza di solidarietà e questa deve toccare tutti gli amministratori: non può esserci sindaco che non ha nel cuore la solidarietà».

About Davide De Amicis (3855 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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