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A Natale Pescara affollata da senza fissa dimora: “Cambiamo stili di vita”

"Così come ci scuote il volto di un povero in mezzo alle luminarie - ammonisce don Marco Pagniello -, così deve scuoterci lo smog di questi giorni. Dietro tutto questo, c’è l’egoismo dell’uomo che consuma i beni senza condividerli, che produce e si riscalda sfrenatamente"

Lo ha affermato don Marco Pagniello, direttore della Caritas, commentando il forte contrasto delle strade dello shopping natalizio invase da scene di ordinaria povertà

Un senza fissa dimora accampato sulle strade pescaresi

Guardando tra le buste di questa o quella boutique, ondeggianti fra le mani dei clienti intenti a percorrere i marciapiedi di Corso Vittorio Emanuele all’apice dello shopping natalizio, appare prepotente e stridente il contrasto dei tanti poveri e senza fissa dimora che più che mai in questi giorni rilanciano il loro grido di dolore sulle strade di Pescara.

Basta fermarsi ad osservare l’area antistante l’ufficio postale di Pescara centro: qui si alterna costantemente la presenza di numerosi senzatetto, muniti di cartello o di cani al seguito quando non si tratta di madri con bimbi al seguito, mal vestiti e spesso intenti ad ostentare disabilità e menomazioni.

Una “fiera del dolore” all’interno della fiera dello shopping e della corsa al regalo di Natale, con gli acquirenti intenti a cimentarsi in vere e proprie gimcane per non intralciarli o calpestarli. Poco più a nord, in prossimità dell’incrocio tra viale Bovio e piazza Duca degli Abruzzi, un altro indigente appare al semaforo adeguatamente vestito e con tanto di cappello da Babbo Natale. Approfitta delle auto ferme al semaforo per vendere fazzolettini, con atteggiamento sereno e dignitoso, quasi a voler cavalcare l’onda emotiva intrinseca al clima natalizio.

Un’immagine, quest’ultima, che sicuramente si discosta da quella di chi vive una condizione di ordinaria povertà, avvicinandosi piuttosto a quella di un nuovo povero caduto in disgrazia dopo aver perso il lavoro o, peggio, dopo aver perso la propria famiglia in seguito ad una separazione.

Sono queste le due facce della povertà, quella cronica e dolorosa di chi ha fatto della vita di strada il proprio stile di vita e quella più contenuta e dignitosa di chi nella povertà è stato trascinato impegnandosi ad ogni costo, che emergono ancor più prepotentemente nei giorni del Giubileo della Misericordia.

don Marco Pagniello, direttore Caritas Pescara-Penne

don Marco Pagniello, direttore Caritas Pescara-Penne

Un anno santo, quello indetto da Papa Francesco, che proprio a Pescara ha visto aprire una porta santa nella Cittadella dell’accoglienza Giovanni Paolo II, laddove poveri e senza fissa dimora trovano riparo e conforto: «Incontrare, vedere questi volti – sottolinea don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana – non deve lasciarci indifferenti, ma commossi. Se passiamo oltre, vuol dire che il nostro cuore è indurito e da ciò può nascere solo violenza. Se questi incontri ci interpellano, siamo ancora vivi».

Qui nasce la vera sfida, quella di tradurre il richiamo della coscienza in un concreto gesto solidale e misericordioso: «Così come ci scuote il volto di un povero in mezzo alle luminarie – ammonisce don Marco -, così deve scuoterci lo smog di questi giorni. Dietro tutto questo, c’è l’egoismo dell’uomo che consuma i beni senza condividerli, che produce e si riscalda sfrenatamente. Dobbiamo cambiare i nostri stili di vita, basterebbe che ognuno facesse la sua parte, imparando a fare la spesa senza sprechi per poi buttare, imparando a spegnere la luce e a muoverci maggiormente a piedi, inquinando di meno».

Gesti che, però, devono essere duraturi nel tempo: «Dobbiamo uscire – insiste il direttore della Caritas pescarese – dal cliché di “A Natale siamo tutti più buoni”, trasformando i nostri gesti di carità e misericordia da straordinari a ordinari».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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