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“Catastrofico fallimento dell’Europa nel rispondere ai bisogni dei rifugiati”

"Non solo l’Unione europea e i governi - afferma Brice de le Vingne, direttore delle operazioni di Msf - hanno fallito collettivamente nell’affrontare la crisi, ma con le loro barriere e la risposta caotica ai bisogni umanitari delle persone in fuga hanno di fatto peggiorato le condizioni di migliaia di uomini, donne e bambini già vulnerabili"

Lo ha denunciato ieri Medici senza frontiere, pubblicando il rapporto dal titolo “Corsa a ostacoli verso l’Europa” che mostra gli effetti delle decisioni europee

Un salvataggio in mare compiuto dagli operatori di Medici senza frontiere

«Catastrofico fallimento dell’Unione europea nel rispondere ai bisogni umanitari di rifugiati, richiedenti asilo e migranti nel 2015».

Lo ha denunciato il nuovo rapporto di Medici senza frontiere diffuso ieri e intitolato “Corsa a ostacoli verso l’Europa”, che mostra le conseguenze umanitarie delle decisioni europee: «Non solo l’Unione europea e i governi – afferma Brice de le Vingne, direttore delle operazioni di Msf – hanno fallito collettivamente nell’affrontare la crisi, ma con le loro barriere e la risposta caotica ai bisogni umanitari delle persone in fuga hanno di fatto peggiorato le condizioni di migliaia di uomini, donne e bambini già vulnerabili».

E gli effetti di questa politica europea, gli operatori di Medici senza frontiere li hanno riscontrati direttamente: «Mai prima d’ora – spiega Federica Zamatto, responsabile medico progetti migrazione Msf – abbiamo dovuto avviare così tanti progetti in Europa o imbarcarci per salvare vite in mare. Mai prima d’ora abbiamo dovuto assistere così tanti disperati alle frontiere, curando le conseguenze fisiche e psicologiche dei drammatici viaggi, delle violenze subite e della mancanza di assistenza».

Una constatazione, quest’ultima, seguita dall’invito ai Paesi europei di fare un bilancio del costo umano delle loro decisioni: «Assumendosi le loro responsabilità – continua la Zamatto – e imparando dagli errori commessi, per mettere al centro i bisogni dei più vulnerabili».

Nel 2015, in effetti, i numeri dell’azione Msf per la migrazione in Europa sono triplicati. Tra il 1° gennaio e il 15 dicembre, l’organizzazione umanitaria ha effettuato oltre 100 mila consultazioni mediche e psicologiche, sulle navi di ricerca e soccorso e nei progetti in Italia, Grecia e Balcani, e tra maggio e dicembre ha soccorso 23.747 persone in mare.

In tutto Medici senza frontiere ha speso circa 31,5 milioni di euro e mobilitato 535 operatori umanitari, per rispondere ai bisogni di rifugiati e migranti in Europa e nel Mediterraneo.

Il rapporto descrive gli ostacoli che l’Europa e i governi europei hanno imposto lungo il percorso di oltre un milione di persone, la maggior parte delle quali in fuga da guerre e persecuzioni: «Mancanza di alternative alle pericolose traversate del mare – si legge nel documento -, recinzioni di filo spinato per chiudere i confini, continui cambiamenti nelle procedure amministrative e di registrazione, condizioni di accoglienza del tutto inadeguate in Italia e Grecia, fino a veri e propri atti di violenza in mare e alle frontiere di terra».

Un approccio ritenuto atroce da Medici senza frontiere: «Inaccettabile – aggiungono i vertici dell’organizzazione – che ha avuto conseguenze drammaticamente concrete sulla salute, sia fisica che psicologica, delle persone».

Per questo, Msf rinnova la richiesta di un passaggio sicuro all’Europa, attraverso: «Canali legali e sicuri per i richiedenti asilo (anche tramite la possibilità di chiedere asilo alle frontiere di terra e il ricorso facilitato a misure di riunificazioni familiari, visti umanitari e ricollocamenti); percorsi di migrazione legali per ridurre viaggi pericolosi e reti di trafficanti; un meccanismo ambizioso di ricerca e soccorso in mare, da effettuare vicino alle coste di partenza e con luoghi di sbarco predefiniti che garantiscano condizioni umane e assistenza medica; investimenti nell’accoglienza invece che nella deterrenza; schemi di ricollocamento più ambiziosi; l’eliminazione di violenze e abusi da parte delle autorità».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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