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Unicef: “Ogni due minuti un adolescente viene contagiato dall’Hiv”

«I programmi – precisa in conclusione Fore - per prevenire la trasmissione dell’HIV materno infantile stanno dando i loro frutti, ma non è ancora abbastanza, mentre i programmi per curare il virus e prevenirne la diffusione tra i ragazzi più grandi non hanno fatto i passi avanti necessari».

Lo ha rivelato un Rapporto presentato dall’Unicef sul tema,in occasione della  30ª Giornata mondiale contro l’Aids, che si celebrerà sabato primo dicembre

L'assistenza ad una malata di Aids

Ogni due minuti un adolescente nel mondo viene contagiato dall’Hiv. A lanciare l’allarme è l’Unicef mediante la presentazione di un nuovo Rapporto sul tema in cui si traccia una stima della diffusione della malattia nei prossimi anni, in occasione della  30ª Giornata mondiale contro l’Aids, che si celebrerà sabato 1 dicembre.

«Circa 360.000 adolescenti – afferma il Rapporto – moriranno per malattie collegate all’Aids tra il 2018 e il 2030. Questo significa che 76 adolescenti moriranno ogni giorno se non verranno realizzati ulteriori investimenti nei programmi di prevenzione, diagnosi e cura dell’Hiv».

Il Rapporto ‘Children, Hiv and Aids: The world in 2030’ (Bambini, Hiv e Aids: il mondo nel 2030), mostra che sulla base di previsioni sulla popolazione e secondo i trend attuali, il numero di nuove contagi da Hiv tra bambini e giovani tra 0 e i 19 anni nel 2030 raggiungerà i 270.000 circa, con un calo di un terzo rispetto alle stime attuali. Il rapporto mostra inoltre che il numero di bambini e adolescenti che muoiono per cause collegate all’Aids si ridurrà dai 119.000 attuali a 56.000 nel 2030. Dati che potrebbero indurre all’ottimismo, ma che invece mostrano un declino troppo lento, soprattutto tra gli adolescenti.  A commentare i raccapriccianti riscontri numerici è Henrietta Fore, direttore generale Unicef.

Henrietta Fore, direttore generale Unicef

«Il Rapporto – sostiene – mostra chiaramente, senza dubbi, che il mondo non è sulla strada giusta quando si tratta di porre fine all’Aids tra i bambini e gli adolescenti entro il 2030».

«I programmi – precisa in conclusione Fore – per prevenire la trasmissione dell’HIV materno infantile stanno dando i loro frutti, ma non è ancora abbastanza, mentre i programmi per curare il virus e prevenirne la diffusione tra i ragazzi più grandi non hanno fatto i passi avanti necessari».