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Festa del papà: “Gli uomini, padri, hanno pagato maggiormente la crisi”

Ma la Festa del papà è anche un momento per riflettere sulla situazione di 800 mila padri separati: "Che – ricorda Uecoop - secondo la Caritas vivono in situazioni di forte disagio economico e sociale e che spesso si trovano a dover chiedere aiuto per vivere e dormire in strutture protette, perché non ce la fanno a pagare un affitto o da mangiare. In questo contesto di bisogno, è fondamentale la rete dei centri di accoglienza e sostegno gestiti da enti locali e da cooperative che permettono ai genitori in difficoltà di ricostruire una base da cui gestire la propria vita e il rapporto con i figli"

È emerso da un’indagine condotta dall’Eurispes in occasione della Festa del papà

«Essere uomini significa spesso essere anche padri, sentire il peso della famiglia sulle spalle, scendere a patti con la propria condizione economica rispetto alle proprie aspirazioni anche in termini di consumi. E sono proprio gli uomini ad aver pagato il prezzo più alto per la crisi economica che ha investito l’Italia, con il tasso di occupazione maschile che dopo il 2008 ha visto per alcuni anni un saldo negativo». Lo ha affermato l’Eurispes che, in occasione della Festa del papà, ha voluto focalizzare, attraverso un’analisi, l’attenzione sull’opinione e la situazione degli uomini italiani rispetto ad alcuni aspetti della vita quotidiana, come il lavoro, la situazione economica, i consumi e il gioco: «I giovani – emerge dall’analisi – sono più incerti rispetto al futuro, poco soddisfatti della propria posizione lavorativa e più pessimisti riguardo alla loro situazione economica. Nonostante ciò, spendono di più per se stessi, per il tempo libero e per la tecnologia e dedicano con maggiore frequenza parte dei loro risparmi al gioco d’azzardo».

L’indagine è stata realizzata su un campione probabilistico stratificato in base alla distribuzione della popolazione per classe d’età ed area geografica, come risulta dai dati dell’ultimo Censimento Istat. I questionari compilati e analizzati sono stati complessivamente 1.132 e sono stati somministrati tra dicembre 2018 e gennaio 2019: «Il 64% degli uomini italiani intervistati – si legge ancora nell’indagine – risponde di avere un’occupazione contro il 36% che afferma di non lavorare. Tra i lavoratori si riscontra un certo ottimismo per quanto riguarda la possibilità di fare progetti per il futuro, ritenendo che la posizione lavorativa ricoperta consenta loro ‘abbastanza’ di fare progetti per il futuro nel 46,3% dei casi e ‘molto’ nell’11%; il 31,3% del campione afferma di poter fare ‘poco’ progetti per il futuro e l’11,4% ‘per niente’».

Poco meno della metà (il 48,8%) si sente “abbastanza” tranquillo nel sostenere spese importanti (mutuo, automobile, casa), ma non è trascurabile il 30,7% che dichiara di potersi permettere poco questo genere di spese. Riesce a garantire “abbastanza” sicurezza alla propria famiglia grazie al lavoro svolto il 49,3% dei rispondenti, mentre il 30,5% ritiene di dare poca stabilità alla famiglia, il 9,7% “per niente” ed il 10,5% “molto”. Arrivare a fine mese risulta o poco difficile (37,4%) o abbastanza difficile (33,2%). Sul posto di lavoro gli uomini soffrono particolarmente i pesanti carichi di lavoro (52,4%), ma lamentano anche la mancanza di tempo da dedicare a se stessi (48,5%) e la scomodità degli spostamenti casa-lavoro (46%). Quasi 4 su 10 (38,8%) non riescono a conciliare lavoro e famiglia, 3 su 10 ritengono che i propri diritti siano scarsamente tutelati, il 27% è preoccupato dell’insicurezza del posto di lavoro, un quarto degli intervistati (25,8%) della precarietà del contratto. Circa un italiano su 5 (20,2%) deve fare i conti con l’irregolarità dei pagamenti. Il 23% degli uomini nell’ultimo anno è stato costretto a svolgere un doppio lavoro, quasi 2 su 10 (19,1%) a lavorare senza un contratto e il 20,8% a svolgere lavori con qualifiche inferiori rispetto alle proprie compete.

INDAGINE UECOOP

Intanto, tornando alla Festa del papà, solo 1 figlio su 3 ha avuto le idee chiare sul regalo per il proprio padre con una spesa che nel 40% dei casi non ha superato i 20 euro. È quanto emerge da un’analisi di Uecoop, l’Unione europea della cooperative, diffusa oggi. L’analisi è frutto di una rilevazione on line di Google Opinion Rewards sulla fascia d’età fra i 18 e i 54 anni in occasione della Festa del papà del 19 marzo. Il 39% dei regali riguarda abbigliamento, accessori, profumi e oggetti o cosmetici per la cura della persona, un 15% è relativo a prodotti tecnologici, il 17% è legato a doni più “meditativi” come alimentari, alcolici, libri e musica e infine un 6% è per l’hobbistica. Il 56% dei figli ha speso fra i 20 e i 100 euro e poi, secondo Uecoop, c’è un 4% che ha superato la soglia dei 100 euro: «Oltre a essere low cost – spiega Uecoop -, il regalo è spesso anche last minute visto che 1 su 4 viene acquistato il giorno prima o addirittura il giorno stesso».

Ma la Festa del papà è anche un momento per riflettere sulla situazione di 800 mila padri separati: «Che – ricorda Uecoop – secondo la Caritas vivono in situazioni di forte disagio economico e sociale e che spesso si trovano a dover chiedere aiuto per vivere e dormire in strutture protette, perché non ce la fanno a pagare un affitto o da mangiare. In questo contesto di bisogno, è fondamentale la rete dei centri di accoglienza e sostegno gestiti da enti locali e da cooperative che permettono ai genitori in difficoltà di ricostruire una base da cui gestire la propria vita e il rapporto con i figli».

About Davide De Amicis (3867 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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