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“Avendo paura del mondo si vedono solo nemici, i cristiani sono gente che ama”

"Ogni popolo - sottolinea Matteo Truffelli, presidente dell'Azione cattolica - cammina dentro uno spazio e un tempo che sono propri di una storia e una geografia precise di cui è responsabile. Per questo, non si può vivere in mura trincerate preoccupandosi solo della difesa di chi sta bene senza aiutare chi è in difficoltà. Come Azione cattolica e come credenti, vogliamo contribuire alla vita del nostro Paese, favorendo anzitutto quelle iniziative che nascono con l’idea di unire"

Lo ha affermato l’arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi, intervenendo al Convegno delle Presidenze diocesane di Azione cattolica

Il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei

È stato il valore della fraternità, alla luce del complesso quadro socio-politico che vive l’Italia in questo momento storico, ad essere al centro della riflessione del Convegno delle Presidenza diocesane di Azione cattolica, dal tema “Un popolo per tutti. Riscoprirsi fratelli nella città”, che si è svolto a Chianciano Terme da venerdì 3 a domenica 5 maggio. Da questo punto di vista, è stata particolarmente stimolante la riflessione dell’arcivescovo di Bologna monsignor Matteo Maria Zuppi, che ha indicato la strada verso il recupero della fraternità: «Bisogna avere uno sguardo contemplativo e non solo sociologico – spiega il presule -. Contemplare è anche un po’ perdersi. La compassione e la misericordia ci fanno vedere ciò che è nascosto, sono il reagente che rivela la complessità e la bellezza del mondo attorno a noi».

Un momento del Convegno delle Presidenze diocesane di Ac

Per monsignor Zuppi, anche alla luce dell’ultimo Sinodo dei giovani, il compito della Chiesa è quello di ritrovarsi nella missione: «Che poi – precisa – è quell’agire altro cui tutti siamo chiamati, poiché è sé stessa solo se missionaria. Una missione non intesa come un’incursione di qualche audace che esce nel mondo, o come una stagione sacrificale per poi tornare al sicuro a casa. Una missione non di coraggio, ma di amore. I cristiani, infatti, non sono coraggiosi ma sono gente che ama. Il vero coraggio di un cristiano è l’amore».

Successivamente, l’arcivescovo di Bologna ha analizzato più diffusamente il clima d’incertezza e di timore che oggi attanaglia gli italiani: «Spesso – constata monsignor Matteo Maria Zuppi – abbiamo paura che essere per tutti significhi non essere più niente. Ma quando si ha paura del mondo, si vedono solo nemici, si perde la lezione della storia e non si guarda più la realtà con gli occhi della compassione, che è l’unico modo possibile. Il clima da rissa, da campagna elettorale costante, con toni sempre rissosi alimentati da fake news non aiutano. È necessario avere visioni per risolvere e non dividere e saper scegliere degli itinerari. Itinerari non conosciuti e sicuri, ma sempre nuovi, che offrono una visione altra».

Matteo Truffelli, presidente Azione cattolica italiana

Da qui il richiamo, facendo riferimento al titolo del convegno, all’urgenza di guardare ad ogni persona: «Un popolo per tutti – sottolinea il presule – è già un’affermazione di per sé e, come ha già detto da Papa Francesco, la Chiesa deve essere per tutti. Essere per tutti non vuol dire omologarsi alla realtà comune. Essere per tutti e pensarsi per tutti, vuol dire svelare la presenza di Dio che è già insita in ognuno di noi. Di fronte a un mondo complicato e difficile “per tutti” significa, come dice il Papa, avere una serena identità, non essere soltanto una minoranza creativa, ma pensarsi creativamente per tutti».

Parole, queste ultime, che confermano la linea dettata dal presidente di Azione cattolica italiana Matteo Truffelli: «Stare dentro la realtà del nostro tempo, nelle nostre città e nella nostra terra generando valore aggiunto. Il tempo attuale ha molto bisogno di recuperare il valore e il significato del “sentirsi popolo” e prendersi cura, assieme a tutti gli uomini di buona volontà, dei problemi e delle sfide dei nostri territori e delle nostre comunità».

I partecipanti al Convegno delle Presidenze diocesane di Ac

Richiamando l’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” di Papa Francesco, il presidente dell’Azione cattolica ha ricordato la “mistica di vivere insieme”: «Intesa come un essere popolo nella città – puntualizza Truffelli -, appartenere come fratelli alla famiglia umana, dal cui grembo proveniamo e del quale siamo chiamati a farci carico. Per questo, il convegno è stato anche un’occasione per provare a dirci verso quale direzione vogliamo camminare, che Azione cattolica vogliamo essere e, soprattutto, di che Azione cattolica c’è bisogno oggi. Non intendiamo fingere di non vedere il momento storico che stiamo vivendo, connotato da grandi preoccupazioni per la società, per l’Europa e per il Mediterraneo. Tutto questo ci coinvolge e dà forma ai nostri ragionamenti. Pertanto, ci sentiamo chiamati a conoscere e comprendere il nostro tempo nella sua complessità, assumendo l’atteggiamento di chi non celebra o rifiuta le trasformazioni, ma lavora per poterne indirizzare gli sviluppi».

Dunque, non manca la preoccupazione per le situazioni che negli ultimi tempi agitano il nostro Paese e l’Europa: «Tuttavia – esorta Truffelli – misurarsi con la fraternità significa misurarsi con l’esistenza umana in tutto il suo spessore e in tutta la sua drammaticità. Un confronto che spesso implica anche tensioni. Fraternità è anche una condizione di resa a saperci figli, e quindi fratelli. Ogni popolo cammina dentro uno spazio e un tempo che sono propri di una storia e una geografia precise di cui è responsabile. Per questo, non si può vivere in mura trincerate preoccupandosi solo della difesa di chi sta bene senza aiutare chi è in difficoltà. Come Azione cattolica e come credenti, vogliamo contribuire alla vita del nostro Paese, favorendo anzitutto quelle iniziative che nascono con l’idea di unire».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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