Ultime notizie

“Non restiamo indifferenti di fronte a povertà e discriminazione”

"Amare - ricorda Papa Francesco - significa ancora sentire compassione per la sofferenza dei fratelli e delle sorelle, farsi prossimi di tutti i viandanti malmenati e abbandonati sulle strade del mondo"

Lo ha affermato ieri Papa Francesco nell’omelia della messa per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2019

Papa Francesco

Ieri, in occasione della Santa messa in piazza San Pietro per la 105ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, Papa Francesco ha introdotto la sua omelia facendo riferimento innanzitutto al salmo responsoriale “Il Signore sostiene i forestieri, assieme alle vedove e agli orfani del popolo”: «Sono le categorie più vulnerabili – ricorda il Papa -, spesso dimenticate ed esposte a soprusi per le quali il Signore ha una particolare sollecitudine. È il suo tratto distintivo e questa attenzione è anche un dovere morale per tutti coloro che vogliono appartenere al suo popolo».

Un concetto valido ieri così come oggi: «Insieme ai gesti di carità – precisa il Santo Padre -, è necessario anche riflettere sulle ingiustizie che generano esclusione, in particolare sui privilegi di pochi che, per essere conservati, vanno a scapito di molti».

Citando poi il messaggio dedicato a questa Giornata, ha aggiunto: «Il mondo odierno – accusa – è ogni giorno più elitista e crudele con gli esclusi. È una verità che fa dolore, questo mondo è ogni giorno più elitista, più crudele con gli esclusi. I Paesi in via di sviluppo continuano ad essere depauperati delle loro migliori risorse naturali e umane, a beneficio di pochi mercati privilegiati. Le guerre interessano solo alcune regioni del mondo, ma le armi per farle vengono prodotte e vendute in altre regioni, le quali poi non vogliono farsi carico dei rifugiati prodotti da tali conflitti. Chi ne fa le spese sono sempre i piccoli, i poveri, i più vulnerabili, ai quali si impedisce di sedersi a tavola e si lasciano le “briciole” del banchetto».

Quindi Papa Bergoglio ha fatto riferimento alla prima lettura con cui, ieri, il profeta Amos ha messo in guardia gli spensierati e i gaudenti di Sion che pensavano solo al benessere proprio, a mangiare e a bere, senza vedere lo sfacelo di Israele: «È impressionante – riconosce Papa Francesco, citando il suo intervento pronunciato a Lampedusa l’8 luglio 2013 – come a distanza di 28 secoli, questi ammonimenti conservino intatta la loro attualità. Anche oggi infatti la cultura del benessere ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza».

Quindi un ulteriore riferimento al Vangelo di ieri: «Anche noi – ammonisce il Santo Padre – rischiamo di comportarci come l’uomo ricco con Lazzaro. E anche noi, troppo presi dal preservare il nostro benessere, rischiamo di non accorgerci del fratello e della sorella in difficoltà. Ma come cristiani non possiamo essere indifferenti di fronte al dramma delle vecchie e nuove povertà, delle solitudini più buie, del disprezzo e della discriminazione di chi non appartiene al “nostro” gruppo. Non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti. Non possiamo non piangere. Non possiamo non reagire. Chiediamo al Signore la grazia di piangere, quel pianto che converte il cuore davanti a questi peccati».

Dopo questo auspicio, il Pontefice ha ricordato che amare Dio e amare il prossimo sono due comandamenti che non si possono separare: «Amare il prossimo come sé stessi – spiega -, vuol dire anche impegnarsi seriamente per costruire un mondo più giusto, dove tutti abbiano accesso ai beni della terra, dove tutti abbiano la possibilità di realizzarsi come persone e come famiglie, dove a tutti siano garantiti i diritti fondamentali e la dignità. Amare significa ancora sentire compassione per la sofferenza dei fratelli e delle sorelle, farsi prossimi di tutti i viandanti malmenati e abbandonati sulle strade del mondo».

E proprio gli ultimi, infine, Papa Bergoglio li ha affidati alla Vergine Maria: «Dio ci chiede – conclude – di impegnarci nella costruzione della famiglia umana, dove tutti sono fratelli, figli dell’unico Padre. Oggi abbiamo bisogno anche di una madre e affidiamo all’amore materno di Maria, Madonna della Strada – Madonna delle tante strade dolorose – , affidiamo a Lei i migranti e i rifugiati, assieme agli abitanti delle periferie del mondo e a coloro che si fanno loro compagni di viaggio».

Il monumento dedicato ai migranti in piazza San Pietro

Infine, dopo la recita dell’Angelus e il tradizionale giro in papa mobile, Francesco ha inaugurato, sempre in piazza San Pietro, la scultura dal titolo “Angels Unwares”, Angeli Inconsapevoli, realizzata dall’artista canadese Timothy Schmalz, su suggerimento di padre Michael Czerny, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che diverrà cardinale nel Concistoro di sabato 5 ottobre. Il tema dell’opera, che raffigura un gruppo di migranti e rifugiati provenienti da diversi contesti culturali e razziali e anche da diversi periodi storici in piedi su di una zattera, rimanda alla Lettera agli Ebrei in cui è scritto “Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli”: «Ho voluto questa opera artistica qui in Piazza San Pietro – puntualizza Papa Francesco -, affinché ricordi a tutti la sfida evangelica dell’accoglienza».

About Davide De Amicis (4172 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
Contact: Website