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Incontro sul Mediterraneo: “Un passo per la costruzione della pace in Europa”

"Vescovi, sinodalità e concretezza - sintetizza il cardinale Bassetti -. Sono queste le tre bussole che caratterizzano indiscutibilmente l’Incontro di Bari. Un incontro di vescovi che hanno a cuore il Mediterraneo concreto e non un sogno di Mediterraneo"

Lo ha affermato il presidente della Cei Bassetti, presentando l’incontro dei vescovi cattolici mediterranei

Card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei - Ph: Cristian Gennari/Siciliani

«Vescovi, sinodalità e concretezza: sono queste le tre bussole che caratterizzano indiscutibilmente l’Incontro di Bari». Lo ha spiegato oggi il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, nella prolusione che ha aperto l’incontro su “Il Mediterraneo, frontiera di pace”, che si è svolto mercoledì 8 gennaio a Campobasso: «Ormai da circa due anni – premette il porporato – la Chiesa italiana sta lavorando alacremente all’organizzazione di un grande incontro di riflessione e spiritualità tra i vescovi cattolici dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che provengono da ben tre diversi continenti, Asia, Africa ed Europa».

Un incontro, dal titolo “Mediterraneo frontiera di pace”, che si svolgerà a Bari dal 19 al 23 febbraio 2020 e che vedrà anche la presenza di Papa Francesco, il quale celebrerà l’eucarestia con cui si concluderà l’evento: «Non ci troviamo di fronte ad un grande convegno scientifico-culturale – spiega il cardinale Bassetti – e non è neanche una conferenza in cui si sperimentano nuove forme di dialogo interreligioso. Prima di tutto, è un incontro di vescovi, ovvero dei padri della fede, dei pastori del gregge. Un incontro di vescovi che hanno a cuore il Mediterraneo concreto e non un sogno di Mediterraneo. Vescovi che, in altre parole, rispecchiano quella Chiesa mediterranea che rappresenta il cuore pulsante della storia primigenia del cristianesimo. In secondo luogo, è un incontro basato sull’ascolto e sul discernimento comunitario, che permetterà di valorizzare appieno il metodo sinodale e cercherà di compiere un piccolo passo verso la promozione di una cultura del dialogo e verso la costruzione della pace in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo».

Un appuntamento per il cui esito non ci sono pretese particolari: «Non ci sono risultati preordinati e non mi aspetto di raggiungere obiettivi strabilianti – confida il presidente della Cei -. Sono pronto ad accogliere, però, tutto quanto lo Spirito Santo saprà suscitare in un confronto e in una discussione che, sono sicuro, avverrà con franchezza e spirito fraterno».

Successivamente, il presidente dei vescovi italiani si è espresso su uno dei dossier più caldi: «Oggi parlare della Siria, del Libano o della Turchia – osserva -, non significa far riferimento solo al Medio Oriente ma significa parlare anche dell’Europa e dell’Africa. In altre parole, significa parlare del mondo intero, scegliendo come angolo prospettico il Mediterraneo. Un crocevia straordinario di popoli e culture da sempre rischiarato dalla luce di Cristo auspicando che anche oggi, mentre si torna a parlare con angoscia di terza guerra mondiale, questa luce illumini i cuori dei popoli mediterranei. Oggi il Mediterraneo è diventata un’area geografica drammaticamente all’attenzione dell’opinione pubblica. È sufficiente far riferimento alle cronache di questi giorni che investono Paesi come la Siria o la Libia, oppure a fenomeni come i migranti del mare, per cogliere immediatamente la centralità sociale e politica di questa regione. Eppure questo incontro ha le sue radici spirituali e teologiche in una storia ben più antica, che precede e anticipa i fatti recenti e, in un certo senso, li racchiude tutti all’interno di una visione profetica che ha attraversato tutto il XX secolo».

Quindi il cardinale Bassetti ha ricordato come il Mediterraneo è stato un luogo di incontro, di comunicazione e non solo un confine: «Lo sapeva bene Giorgio La Pira – ricorda il porporato -, che ha sviluppato una “visione profetica” del Mediterraneo. Una visione di incontro tra le tre religioni di Abramo, ma anche e soprattutto una visione di pace, parola cruciale oggi, mentre nella vecchia Europa si affermano, sempre più, parole di inimicizia, nel Nord Africa e nel Medio Oriente continuano a svilupparsi guerre intestine, morti innocenti e nuove schiavitù, mentre in Europa cresce il rancore sociale e monta la paura verso il forestiero e il diverso».

È questa, dunque, per il cardinale Gualtiero Bassetti, l’origine spirituale e culturale dell’incontro di Bari: «Una profezia – conclude – che viene da lontano e che si colloca nella grande stagione preparatoria del Concilio Vaticano II e che di quel Concilio, oggi, ne raccoglie uno dei frutti più importanti, il metodo sinodale. Un metodo che si fa prassi concreta, riuscendo a riunire i vescovi del Mediterraneo e a farli confrontare sui grandi problemi della regione».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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