Ultime notizie

Pillola 5 giorni dopo: “Macchina ideologica che produce scarto di vite umane”

"Un conto - spiega Marina Casini Bandini, presidente del Movimento per la vita - è impedire che il concepimento avvenga; un conto è intervenire per distruggere il concepito. Ciò che rende drammatica la situazione è il palese tentativo di cancellare, nella mente, nei cuori, nelle coscienze, anche solo il pensiero che in gioco ci sia un concreto e reale, unico e irripetibile essere umano che ha bisogno solo di tempo e spazio per manifestarsi in ciò che già è"

È il commento del Movimento per la Vita al provvedimento dell’Aifa che ne consente l’accesso alle minorenni senza obbligo di ricetta

Un confezione con le pillole dei 5 giorni dopo

Tra le associazioni cattoliche pro life, tra il cui il Movimento per la vita (Mpv), ha creato sconcerto il provvedimento con cui l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) l’eliminazione dell’obbligo di ricetta per le minorenni per la cosiddetta contraccezione d’emergenza, ovvero la pillola dei cinque giorni dopo: «Rientra nella macchina ideologica che produce, seminando menzogna e confusione – protesta il Movimento per la vita -, un enorme scarto di vite umane».

Secondo l’associazione non si tratta di semplici “contraccettivi”, bensì di “intercettivi” o “contragestativi: «Prodotti assunti entro le 72 ore successive a un “rapporto non protetto” – spiega il movimento – (pillola del giorno dopo: Norlevo o Levonelle) o entro i successivi 5 giorni (EllaOne) – i quali, se il concepimento del figlio è avvenuto, rendono l’utero inospitale causando la morte del concepito».

L’Mpv parla così di nuove forme di aborto illegale: «Tanto più gravi – aggiunge l’ente – quanto più nascoste e contrastanti con l’articolo 1 della legge 194, che impone allo Stato di tutelare la vita umana sin dal suo inizio e di evitare che il ricorso all’aborto sia considerato mezzo di controllo delle nascite. Non è dunque vero che si va nella direzione della diminuzione degli aborti, anzi la strada presa è quella della loro moltiplicazione occulta perché gli aborti compiuti in fase precocissima vengono ignorati in virtù sia di artifici linguistici che chiamano l’aborto contraccezione, sia di manipolazioni concettuali che fanno iniziare la gravidanza con l’annidamento del figlio nell’utero della mamma. Ma la menzogna più grande e grave è quella che riguarda, appunto, i figli nei primissimi momenti della loro esistenza nel grembo della mamma, come in una provetta di laboratorio. Cancellati come esseri umani, ritenuti inesistenti, ridotti a grumi di cellule o materiale biologico. Una sconfitta della scienza, della ragione e del buon senso».

Per il Movimento per la vita, si tratta anche di “uno sgravio per i medici di base” e per la sanità: «Dispiace pensare che ragazze minorenni, nella fase della pubertà o dell’adolescenza – osserva l’associazione pro life -, siano investite dalla cultura dello “scarto mondiale”. È urgente e indispensabile una profonda ed estesa opera educativa, che offra una visione alta e affascinante dell’amore umano, che comprende la bellezza e la ricchezza della sessualità anche in ordine alla sua intrinseca dimensione generativa. Ma urgente è anche, e soprattutto, continuare a ricordare e a ribadire, senza timidezze e timori, che il concepito è uno di noi, sapendo che rinnovamento generale della società parte da qui».

Marina Casini Bandini, presidente del Movimento per la Vita

Lo scenario, per la presidente del Movimento per la vita Marina Casini Bandini intervistata dall’agenzia Sir, è allarmante: «Praticamente – afferma – una tredicenne o una quattordicenne potrà, senza ricetta medica, andare in farmacia e acquistare un composto chimico a base di ulipistral acetato affinché, in caso di avvenuto concepimento di un figlio, il suo utero (l’ambiente in cui il nuovo essere umano dovrebbe trovare stabile alloggio fino alla nascita) si renda inagibile e inospitale. Conseguenza, il nuovo essere umano che ha appena iniziato a esistere viene espulso e muore».

Per la Casini la dicitura “contraccezione di emergenza” ben visibile sulla confezione è “un inganno”: «Un conto è impedire che il concepimento avvenga; un conto è intervenire per distruggere il concepito. Ciò che rende drammatica la situazione è il palese tentativo di cancellare, nella mente, nei cuori, nelle coscienze, anche solo il pensiero che in gioco ci sia un concreto e reale, unico e irripetibile essere umano che ha bisogno solo di tempo e spazio per manifestarsi in ciò che già è. È dunque necessario vedere, sapere, conoscere, ma la decisione dell’Aifa va nella direzione esattamente opposta. Lo sguardo è rifiutato, il figlio negato in partenza e così insieme alla vita si distruggono i diritti fondamentali dell’uomo e il principio di uguaglianza e si tenta di imporre un pensiero unico falsificando la realtà. È assurdo ritenere che un sito internet – come è stato annunciato – sia una guida per orientare delle giovanissime donne, in età puberale o adolescenti, nell’ambito della sessualità, sottraendole al saggio filtro di una valutazione medica visto che si tratta di sostanze che incidono anche sulla salute. Inoltre, a giudicare da come viene presentata la pillola dei cinque giorni dopo – ‘contraccezione di emergenza’ è tipica espressione dell’antilingua (si dice una cosa per coprirne un’altra) – è ragionevole la diffidenza riguardo alle informazioni contenute nel sito annunciato dall’Aifa».

Da qui l’urgenza, per la presidente Bandini «di una “mobilitazione delle coscienze che impedisca l’assuefazione, la rassegnazione, l’indifferenza. È necessaria una seria e approfondita riflessione sull’obiezione di coscienza dei farmacisti alla luce dei principi costituzionali, della libertà di coscienza riconosciuta dalle carte sui diritti umani, ma anche alla luce dell’articolo 9 della legge sull’aborto che abilita a sollevare obiezione di coscienza il ‘personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
Contact: Website