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Acqua: “Inaccettabile che nel mondo manchi a 2,2 miliardi di persone”

"L’acqua contaminata – sottolinea l’Unicef - rappresenta un’enorme minaccia per la vita dei bambini. Le malattie legate all’acqua e ai servizi igienici sono una delle principali cause di morte nei bambini sotto i 5 anni"

Lo ha denunciato Marco Chiesara, presidente dell’organizzazione umanitaria WeWorld, nella Giornata mondiale dell’acqua

Oggi è la Giornata mondiale dell’acqua, un bene primario imprescindibile per la sopravvivenza umana purtroppo ancora lontano dalla piena accessibilità per tutti nel mondo: «In un momento storico in cui siamo travolti dalla pandemia – osserva Marco Chiesara, presidente dell’organizzazione umanitaria WeWorld – è inaccettabile che, nel mondo, ci siano ancora 2,2 miliardi di persone senza accesso all’acqua. È un diritto che spesso in Italia si tende a dare per scontato eppure, purtroppo, non lo è. Negli ultimi anni abbiamo lavorato soprattutto in quei Paesi  dove le risorse idriche sono più scarse, includendo i gruppi più vulnerabili e privilegiando una governance locale».

WeWorld lavora in molte zone in guerra tra cui la Siria – che quest’anno conta 10 anni di conflitto – per riabilitare reti idriche, stazioni di pompaggio e serbatoi, in particolare nelle aree di Aleppo e Deir-Ez-Zor, grazie agli interventi finanziati da diversi donatori quali Echo, Cooperazione italiana e agenzie delle Nazioni Unite. In questi luoghi, in condizioni di estrema fragilità, la riabilitazione di sistemi idrici nelle zone rurali di Aleppo e Deir Ez Zor ha assicurato acqua potabile a più di 79 mila persone vulnerabili, mentre la ricostruzione di servizi igienico-sanitari in 9 scuole ha consentito a più di 7.200 alunni di adottare pratiche igieniche corrette e di usufruire di un adeguato accesso all’acqua. In totale, l’intervento ha consentito ad oltre 130 mila persone di avere un accesso all’acqua sufficiente e sicuro per l’uso domestico. Uno dei modi per far fronte anche all’emergenza Covid-19. Anche in 6 villaggi è stato completato il ripristino delle reti idriche danneggiate durante il conflitto.

Quest’anno sono state individuate 60 nuove strutture Wash per la riabilitazione ad Aleppo e Deir-Ez-Zor. I lavori sono in corso e, una volta completati, garantiranno l’accesso regolare all’acqua ad almeno 30 mila studenti. Con i suoi interventi WeWorld ha potuto raggiungere nel mondo oltre 2,1 milioni di persone, erogando oltre 28 mila metri cubi d’acqua e distribuendo oltre 15 mila kit igienico-sanitari.

UNICEF: “NEL MONDO 1 BAMBINO SU 5 NON HA L’ACQUA PER SODDISFARE LE ESIGENZE QUOTIDIANE”

Nel mondo 1 bambino su 5 in tutto il mondo non ha abbastanza acqua per soddisfare le sue esigenze quotidiane. Entro il 2040, quasi 1 bambino su 4 vivrà in aree a stress idrico estremamente elevato. Ogni giorno, più di 700 bambini sotto i 5 anni muoiono di diarrea dopo aver utilizzato acqua e servizi igienico-sanitari inadeguati. Circa il 74% delle calamità naturali tra il 2001 e il 2018 sono state collegate all’acqua, tra cui siccità e inondazioni, destinate a peggiorare con il cambiamento climatico. Sono alcuni dei dati diffusi oggi dall’Unicef, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. L’organizzazione umanitaria ha ricordato che circa 450 milioni di bambini vivono in aree ad alta o estremamente alta vulnerabilità idrica

L’aumento delle temperature, tra l’altro, può portare alla presenza di agenti patogeni mortali nelle fonti d’acqua dolce, rendendo l’acqua pericolosa da bere per le persone: «L’acqua contaminata – sottolinea l’Unicef – rappresenta un’enorme minaccia per la vita dei bambini. Le malattie legate all’acqua e ai servizi igienici sono una delle principali cause di morte nei bambini sotto i 5 anni».

Il cambiamento climatico, poi, aggrava lo stress idrico – in aree con risorse idriche estremamente limitate – innescando una maggiore competizione per l’acqua e persino conflitti. L’aumento del livello del mare, inoltre, sta facendo sì che l’acqua dolce diventi salata, compromettendo le risorse idriche su cui fanno affidamento milioni di persone. Il cambiamento climatico sta sconvolgendo le condizioni meteorologiche, causando «eventi atmosferici estremi, una disponibilità d’acqua imprevedibile, ad un aggravamento della scarsità d’acqua e ad una contaminazione delle riserve idriche. Tali impatti possono influenzare drasticamente la quantità e la qualità dell’acqua di cui i bambini hanno bisogno per sopravvivere».

Per questo l’Unicef ha espresso un monito: «Adattarsi agli effetti del cambiamento climatico sull’acqua – precisa – proteggerà la salute dei bambini e salverà le loro vite. Usare l’acqua in modo più efficiente e passare a sistemi idrici a energia solare, ridurrà i gas serra e proteggerà ulteriormente il futuro dei bambini».

About Davide De Amicis (3861 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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