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Inizio Ramadan: “Remiamo insieme nella tempesta di questo tempo”

"Nella paura e nella difficoltà a uscire da questa pandemia – osserva monsignor Spreafico - si riaffacciano antichi fantasmi, in cui ‘l’altro’, qualsiasi altro, a volte persino il vicino, può diventare un nemico con cui arrabbiarsi e persino da eliminare. Mi auguro che noi, donne e uomini di fede, possiamo aiutarci a una maggiore conoscenza reciproca, perché attraverso di essa potremo combattere questi fenomeni che purtroppo non aiutano a vivere insieme in pace"

Questo l’augurio ai musulmani d’Italia, rivolto dal presidente della Commissione Cei per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso monsignor Ambrogio Spreafico

Un gruppo di musulmani intenti a pregare

Anche quest’anno, la Conferenza episcopale italiana (Cei) non ha mancato di rivolgere un messaggio augurale ai musulmani d’Italia all’inizio del mese del Ramadan (mese in cui praticano il digiuno, commemorando la prima rivelazione del Corano a Maometto): «Siamo nella stessa barca – scrive monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso – e dobbiamo remare insieme nella tempesta di questo tempo».

Mons. Ambrogio Spreafico, presidente Commissione Cei Ecumenismo

Un invito, quest’ultimo, a lavorare insieme per il bene comune e per uscire insieme dalla crisi innescata dalla pandemia di Covid-19: «Sono convinto – prosegue monsignor Spreafico, interpellato dall’agenzia di stampa Sir – che le religioni hanno aiutato a non cedere alla rabbia, al pessimismo, all’inerzia e alla recriminazione. Ci hanno mantenuti uniti a Dio e hanno posto nel cuore dei credenti quella forza spirituale che sostiene nel dolore, nella fatica della vita e anche davanti alla morte, che ha colpito molti. In modo quasi paradossale, la distanza a cui siamo tenuti ci ha fatto riscoprire il bisogno della comunità, di essere insieme per rivolgerci all’Onnipotente, ed anche di venire incontro alle numerose richieste di aiuto e sostengo materiale e spirituale. Penso ad esempio agli anziani soli o in Istituto o a chi ha perso il lavoro, a chi semplicemente ha chiesto una mano per tirare avanti. La fede ci ha dato speranza e ci ha insegnato la misericordia».

In riferimento, poi, ai gesti e alle parole che purtroppo, ancora oggi, continuano ad esprimere forme di antisemitismo, razzismo e anti-islamismo, il presule afferma: «Nella paura e nella difficoltà a uscire da questa pandemia – osserva – si riaffacciano antichi fantasmi, in cui ‘l’altro’, qualsiasi altro, a volte persino il vicino, può diventare un nemico con cui arrabbiarsi e persino da eliminare. Mi auguro che noi, donne e uomini di fede, possiamo aiutarci a una maggiore conoscenza reciproca, perché attraverso di essa potremo combattere questi fenomeni che purtroppo non aiutano a vivere insieme in pace».

Un impegno, questo, di cui – a detta di monsignor Ambrogio Spreafico – deve farsi carico anche la Chiesa italiana: «Mi auguro – conclude il presidente della Commissione Cei per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso – che l’incontro e la mutua conoscenza siano un impegno che noi, come cattolici, ci prendiamo nei confronti delle comunità musulmane del nostro Paese, come già molti stanno facendo».

About Davide De Amicis (3586 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Oltre ad essere redattore del portale La Porzione.it è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa metropolitana di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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