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Povertà educativa: forte aggravamento della situazione in Italia

«La povertà educativa è direttamente connessa a quella economica e sociale - spiega Anna Marino dell'Impresa Sociale "Con i Bambini" - con la pandemia molti progetti si sono dovuti reinventare e contestualmente sono emerse problematiche relative a disuguaglianza digitale come mancanza di strumenti, competenze e conseguente esclusione sociale[...]»

La fotografia della povertà educativa minorile al tempo della pandemia scattata durante il convegno del progetto Ribes di ieri 9 giugno.

Photo on Unsplash [Kelly Sikkema]

Si è svolto ieri pomeriggio il convegno online “La povertà educativa ai tempi della pandemia” organizzato dalla Fondazione Caritas Onlus nell’ambito del progetto “Ribes – Risorse Integrate per i Bisogni Educativi Speciali”, un progetto selezionato e finanziato dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” e di cui la Caritas diocesana è partner territoriale ma anche soggetto responsabile nazionale di una rete che coinvolge associazioni in 9 regioni del Paese.

L’incontro, accreditato dall’Ordine degli Assistenti Sociali e moderato dalla Prof.ssa Ilaria Filograsso dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara, ha visto la partecipazione di 120 utenti.

La pandemia ha ulteriormente marcato gli effetti della povertà educativa rischiando di aggravare la situazione di tanti minori e relative famiglie che già prima vivevano condizioni di difficoltà e fragilità. Quali prospettive, dunque? Questa è la domanda che ha fatto da nucleo alle tre ore di confronto sul tema.

«Il contrasto alla povertà educativa è un’attività storica per la Fondazione Caritas – esordisce nei saluti iniziali Corrado De Dominicis, Direttore della Fondazione e della Caritas diocesana di Pescara-Penne – ciò è testimoniato dalle tante iniziative messe in campo negli anni, in particolare il centro diurno “El Pelè” e il centro specialistico “IoAPPrendo”. Con il progetto Ribes abbiamo potenziato l’impegno ad essere prossimi ai bambini e ai ragazzi, con particolare attenzione ai loro contesti familiari. Nostro obiettivo – ha concluso De Dominicis – è lavorare attraverso l’istituzione di un tavolo permanente per il contrasto alla povertà educativa».

Di seguito si sono alternati i relatori del convegno, figure appartenenti all’associazionismo del terzo settore e al mondo della scuola e dell’università che da tempo si occupano di strategie di intervento nell’ambito della povertà educativa e della cura e tutela dei minori in generale.

«La povertà educativa è direttamente connessa a quella economica e sociale – spiega Anna Marino dell’Impresa Sociale “Con i Bambini” – con la pandemia molti progetti si sono dovuti reinventare e contestualmente sono emerse problematiche relative a disuguaglianza digitale come mancanza di strumenti, competenze e conseguente esclusione sociale. Proprio guardando a questo – ha continuato Anna Marino – è fondamentale ripartire dalla comunità educante iniziando dalla scuola e coinvolgendo tutti i soggetti in grado di offrire un supporto. Questo è possibile attraverso i patti educativi territoriali introdotti proprio durante la pandemia».

Successivamente alcuni allarmanti dati sulla povertà minorile segnalati da Flaminia Cordani di Save the Children: «1 milione e 346 mila minori in Italia, ovvero il 13,6%, vive in povertà assoluta, 209 mila in più rispetto al 2019. 345 mila adulti e genitori hanno perso il lavoro nel 2020: l’Italia è tra i primi posti nella classifica europea delle povertà e quella educativa era un grave problema anche prima della pandemia, basti pensare che il nostro Paese è quello nell’area UE con il maggiore tasso di dispersione scolastica».

Dopo l’intervento di Erminio Di Filippo, operatore della Fondazione Caritas e coordinatore territoriale di Ribes, che ha raccontato l’esperienza del progetto, con le sue attività ed iniziative nell’area di Pescara, è stato il turno della Dott.ssa Elisa Maia dell’Università “G. D’Annunzio” che collabora con Ribes e che ha riportato la sua esperienza nell’attività di Creative Learning, una serie di laboratori didattici ed educativi per fornire strumenti atti a favorire le capacità espressive e la promozione di inclusione e apprendimento cooperativo.

L’ultimo intervento del convegno è stato a cura di Roberto Maurizio della Fondazione Paideia, partner tecnico del progetto Ribes, che ha illustrato l’importanza della pratica dell’affiancamento familiare: «Attraverso l’intervento di Ribes viene offerto l’accesso all’affiancamento familiare che può essere una risorsa nelle attività di contrasto alla povertà educativa minorile; si può anche vivere senza relazioni fiduciarie, ma in presenza di deficit la cosa è ben diversa: in questi casi l’affiancamento familiare offre un ampio ventaglio di opportunità diverse».

About Giannicola D'Angelo (95 Articles)
Giornalista e laureato in Sociologia presso l'Università degli Studi "G. D'Annunzio" di Chieti, si occupa dell'Ufficio comunicazione della Caritas diocesana di Pescara-Penne, studi sociali e Osservatorio diocesano povertà e risorse. Oltre alla collaborazione con il notiziario "La Porzione.it" è autore e conduttore del programma radiofonico "Binario 1" in onda su Radio Speranza.