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Sinodo: “Opportunità di ascolto dello Spirito e delle voci della Chiesa”

"L’ascolto - precisa il presidente della Cei Bassetti - dovrà riguardare quanti possono contribuire all’edificazione di una Chiesa più trasparente del Vangelo nel mondo di oggi. Ciascun Vescovo ha facoltà di elaborare ad hoc forme, appuntamenti, contesti, organismi per rendere questa fase di ascolto la più vitale e proficua possibile. Senza dubbio la fase dell’ascolto riguarderà i laici, i presbiteri e coloro che vivono una specifica esperienza ecclesiale nei movimenti e nelle associazioni laicali"

Lo ha affermato ieri il presidente della Cei Bassetti, aprendo i lavori dell’Assemblea generale straordinaria dei vescovi italiani

Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, all'Assemblea generale - Ph: Cristian Gennari/Siciliani

Dopo l’incontro preliminare di Papa Francesco con i vescovi italiani di lunedì, ieri il presidente della Conferenza episcopale italiana il cardinale Gualtiero Bassettiha presentato la relazione introduttiva dei lavori dell’Assemblea generale straordinaria dei vescovi italiani, in corso all’Hotel Ergife di Roma fino a domani mattina: «Stare nuovamente insieme in presenza ci rallegra – premette il porporato – e ci consente di raccogliere con nuova lena le sfide che ci riserva l’attuale fase dell’umanità. Ma c’è di più. Ormai in tutte le nostre Chiese locali è stato avviato ufficialmente il Cammino sinodale. Ci ritroviamo quindi per ribadire la nostra volontà di procedere insieme, all’unisono anzitutto tra di noi e poi in armonia con il contesto più ampio del Sinodo della Chiesa universale».

D’altra parte il Sinodo, per la Chiesa italiana, rappresenta un’occasione unica: «Il cattolicesimo in Italia – ribadisce il cardinale Bassetti – può vantare una sua storia unica. Questo è il tempo in cui, come non mai, possiamo verificare e rilanciare la vita delle Chiese che sono in Italia, allargando lo sguardo a quella Chiesa universale, i cui confini sono gli angoli estremi della terra. Questo atteggiamento di attenzione al particolare con un cuore aperto all’universale ci è richiesto e ci è garantito dal legame unico con il Santo Padre. In lui riconosciamo il vescovo di Roma e il successore di Pietro, colui che ha ricevuto da Cristo il compito di confermare i suoi fratelli. A lui va il nostro affetto e il nostro ringraziamento. Come sempre Papa Francesco ci ha rivolto parole importanti, che ci spronano a cogliere le occasioni di grazia che questo tempo ci offre». Tra l’altro, il Pontefice prenderà parte ad un altro importante appuntamento: «Gli siamo particolarmente grati – aggiunge Bassetti – per la sua presenza all’incontro con i Vescovi del Mediterraneo, che si terrà a Firenze dal 23 al 27 febbraio 2022. Il Papa testimonia così la sua premura e attenzione a un’iniziativa importante, perché coinvolgerà le comunità civili ed ecclesiali del Mediterraneo. Si tratta di un altro tassello nella costruzione di una cultura comunitaria».

Successivamente, il presidente della Cei è tornato ad approfondire l’importanza dell’appuntamento sinodale: «La chiamata del Signore a predicare il Vangelo e la comunione stabile tra di noi, cum Petro et sub Petro – ricorda -. Questa è la nostra vita ordinaria, il nostro respiro di sempre. Ora il Cammino sinodale della Chiese che sono in Italia e il Sinodo universale, sono una occasione per una nuova e più profonda consapevolezza del nostro essere pastori. Papa Francesco ci spinge nella direzione di una maggiore attenzione alla nostra gente. E non è proprio questa l’ecclesiologia del Vaticano II, quella secondo cui la Chiesa è “popolo di Dio”?».

Alcuni dei vescovi partecipanti all’Assemblea generale della Cei – Ph: Cristian Gennari/Siciliani

Un Sinodo che farà bene anche all’intero episcopato: «In questi decenni – ammette il presidente dei vescovi italiani – abbiamo vissuto con grande impegno, peraltro non senza fatiche, la dimensione della collegialità episcopale, nelle Conferenze episcopali regionali e negli organismi stessi della Cei. Ora il Cammino sinodale, supportato dal magistero di Papa Francesco, sembra chiedere un salto di qualità, “una conversione pastorale”,  che richiede di tornare a essere consapevoli di quello che può sembrare scontato». Ma non solo: «Il Cammino sinodale – sottolinea il porporato – ci chiede di fare un passo ulteriore. Di far maturare la collegialità che viviamo tra di noi verso la sinodalità di tutti i soggetti ecclesiali. Abbiamo l’opportunità di coinvolgere tutti i credenti, anche quelli più tiepidi, facendoli sentire non accessori o meri destinatari, ma essenziali della vita della Chiesa. L’evangelizzazione, la missione cioè di portare il Vangelo a ogni creatura, riguarda infatti tutti i battezzati. È l’occasione per apprendere un nuovo “respiro ecclesiale”, quello del popolo di Dio protagonista insieme con il suo pastore».

Ma il rilancio dell’evangelizzazione deve partire dal discernimento che, a sua volta, può avvenire solo dopo un ascolto attento: «L’ascolto che ci è richiesto all’inizio del Cammino sinodale – approfondisce il cardinale Gualtiero Bassetti – non è un gesto strategico né un pro forma. Si tratta di una tappa ecclesiale imprescindibile, alla luce della natura della Chiesa come popolo di Dio. Il discernimento parte già dall’ascolto, se quest’ultimo è libero, sincero e costruttivo. Dio ascolta e, sulla base di quello che ha ascoltato, interviene – puntualizza, riferendosi alle Scritture “Il Dio della Bibbia rivela la capacità di un ascolto empatico verso i suoi, al punto da cambiare atteggiamento e muoversi per andare loro incontro”. Il cammino sinodale è una grande occasione di crescita non solo per noi pastori, ma per la Chiesa nel suo complesso. Si tratta di modificare la direzione del pensiero – afferma -. Non c’è più chi parla soltanto e chi ascolta soltanto; tutti siamo in ascolto gli uni degli altri, e soprattutto in ascolto dello Spirito. Tutti siamo in cammino di crescita. Quella dell’ascolto non è una dinamica unidirezionale, ma un metodo ecclesiale per progredire insieme nella fedeltà al Vangelo oggi. È un ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare. Popolo fedele, Collegio episcopale, vescovo di Roma. L’uno in ascolto degli altri; e tutti in ascolto dello Spirito Santo. Il sinodo è un’opportunità da non perdere, per porre le basi di un ascolto dello Spirito e di tutte le voci della Chiesa. Nessuno è esclusivamente docente e nessuno è esclusivamente discente: ci si ascolta, si impara e si cresce insieme».

Un altro elemento che deve poi caratterizzare il Sinodo, è quello della creatività pastorale. Spiegando ciò, il presidente dei vescovi italiani ha fatto riferimento ad un articolo di Papa Francesco, nel quale esortava i vescovi ad avvalersi “degli Organismi di partecipazione previsti dal diritto, senza escludere ogni altra modalità che essi giudichino opportuna”: «Questo è lo spazio della nostra sapiente creatività pastorale – spiega il cardinale -. L’ascolto dovrà riguardare quanti possono contribuire all’edificazione di una Chiesa più trasparente del Vangelo nel mondo di oggi. Ciascun Vescovo ha facoltà di elaborare ad hoc forme, appuntamenti, contesti, organismi per rendere questa fase di ascolto la più vitale e proficua possibile. Senza dubbio la fase dell’ascolto riguarderà i laici, i presbiteri e coloro che vivono una specifica esperienza ecclesiale nei movimenti e nelle associazioni laicali».

Tra questi due ambiti, secondo il presidente della Cei, c’è però uno spazio molto ampio che attende di essere esplorato e valorizzato dai pastori proprio in questa fase: «Ognuno di noi – conclude il porporato – conosce infatti persone che, pur non essendo pienamente integrate nella vita della Chiesa, avrebbero qualcosa di importante da dire. A volte le situazioni dolorose o tristi della vita possono averle allontanate o relegate in un ambito di silenzio forzato, ma sono persone rimaste interiormente vicine al Signore. Chiediamo a lui occhi per vedere e dare voce anche a costoro. Si tratta di tenere il diaframma del cuore il più aperto possibile, per consentire a chi vuole di lasciare un’impronta di luce. Anche a chi vive nell’ombra, suo malgrado. Attraverso il Cammino sinodale abbiamo l’occasione, come pastori, di mostrare il volto misericordioso della Chiesa».

About Davide De Amicis (3711 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Oltre ad essere redattore del portale La Porzione.it è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa metropolitana di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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