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Beato José Hernandez: “Ci mostra che la scienza non esclude la fede”

"La reliquia di questo beato – precisa l’arcivescovo Valentinetti – il cardinale ce l’ha regalata e rimarrà alla venerazione in Cattedrale. Di questo ringraziamo Sua Eminenza, ma ringraziamo anche il Signore perché avere la reliquia di un beato medico, per noi, è molto importante specialmente in questo tempo di grande fatica che abbiamo vissuto"

Lo ha affermato il cardinale Porras Cardoso, donando alla Chiesa pescarese una reliquia del beato

Il cardinale Porras Cardozo dona la reliquia delle ossa del Beato Hernandez all'arcivescovo Valentinetti

Una reliquia del beato José Gregorio Hernandez rimarrà esposta alla venerazione dei fedeli nella Cattedrale di San Cetteo a Pescara. Alcuni frammenti ossei del beato venezuelano, meglio conosciuto come “il medico dei poveri”, giovedì 17 febbraio sono infatti stati donati alla Chiesa pescarese dal cardinale Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Merida e amministratore apostolico di Caracas, che nella Cattedrale pescarese ha celebrato una santa messa solenne, concelebrata dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti e dal vicario generale monsignor Francesco Santuccione: «Questa sera – premette il presule – siamo veramente nella gioia, perché riceviamo la visita del cardinale Baltazar Porras, arcivescovo di Merida e amministratore apostolico della diocesi di Caracas. È una fraternità di amicizia che si rinnova e siamo grati a Sua Eminenza che, nei suoi cinque giorni a Roma per impegni istituzionali, è riuscito a ritagliare poche ore venire a Pescara per due motivi importanti. Prima di tutto incontrare i suoi sacerdoti del Venezuela che vivono nella nostra diocesi e che svolgono il loro ministero, e di questo sono veramente grato al Signore ma anche a lui che ci concede questa possibilità, per la stima e soprattutto per la disponibilità con cui questi fratelli presbiteri stanno servendo la nostra comunità diocesana. Il secondo motivo è incontrare i connazionali che, questa sera, sono presenti in Cattedrale. Ma la vostra presenza è legata anche a qualcos’altro di bello, che già abbiamo vissuto in questo luogo in occasione della beatificazione di José Gregorio Hernandez. Un medico che ha fatto tanto del bene e che, lo dico per gli italiani, per il Venezuela e anche per qualche Paese limitrofo corrisponde a quello che è stato il nostro San Giuseppe Moscati, il quale ha operato a Napoli».

Il cardinale Porras Cardozo dona all’arcivescovo Valentinetti una stola con l’effige del beato

Quindi c’è stata la cerimonia di consegna delle reliquia di primo grado del Beato Hernandez, con alcuni frammenti ossei prelevati in occasione della riesumazione delle sue spoglie mortali, il 26 ottobre 2021, nell’ambito della cerimonia di beatificazione: «Per noi – si legge nella motivazione del dono -, significa anche  un gesto di fratellanza da parte del cardinale, anche per il legame che c’è tra il Venezuela e la terra amata dell’Abruzzo». In seguito, il cardinale Porras Cardozo ha donato all’arcivescovo Valentinetti anche una stola con l’immagine del beato Hernandez: «La reliquia di questo beato – precisa l’arcivescovo Valentinetti – il cardinale ce l’ha regalata e rimarrà alla venerazione in Cattedrale. Di questo ringraziamo Sua Eminenza, ma ringraziamo anche il Signore perché avere la reliquia di un beato medico, per noi, è molto importante specialmente in questo tempo di grande fatica che abbiamo vissuto».

Il cardinale Porras Cardozo pronuncia l’omelia

Nell’omelia seguente, l’arcivescovo di Merida e amministratore apostolico della diocesi di Caracas ha ripercorso la figura del Beato José Gregorio Hernandez: «Dopo un lungo cammino, dopo un lungo processo – ricorda -, la Chiesa propone a tutti noi l’imitazione e la venerazione di tutti della figura di un uomo che ha fatto della sua vita una missione vissuta e donata, nell’apertura all’altro con autenticità evangelica, condividendo con gli ultimi, i poveri, i doni e i talenti ricevuti da Dio. José Gregorio Hernández un medico, scienziato, professore universitario, che ha fatto della sua professione una missione di carità, uno strumento di misericordia al servizio dei più bisognosi. Lungo tutta la sua vita il nostro Beato fu testimone di generosità, testimone di carità, testimone di solidarietà. Un testimone di Cristo, con un nobile cuore spinto da una grande tenerezza per i piccoli, e per i poveri. Noto professore universitario, che ha lasciato in tutti i suoi studenti, e in tutti quelli che lo conoscevano, un esempio di rettitudine morale, di uomo virtuoso, un conosciuto scienziato per i suoi importanti contributi scientifici. Promotore e pioniere dell’insegnamento scientifico e pedagogico in Venezuela. Ha vissuto la sua vita facendo del bene a imitazione di Gesù, curando, sanando e sollevando i malati. Ecco dunque, abbiamo un uomo dei nostri tempi. Un uomo di una grande fede, un cattolico praticante di messa quotidiana, uomo di preghiera, che non si vantava dei suoi titoli e prestigio, ma come uomo di Dio, come uomo di fede, ha saputo portare sollievo con la sua conoscenza ai poveri, agli ultimi della società, e allo stesso modo portava sollievo con la parola di Dio. Proclamato dal popolo fin dall’inizio, come il medico dei poveri, il medico di tutti».

Il cardinale saluta la comunità venezuelana

Per questo, a detta del cardinale, il Beato José Gregorio Hernandez rappresenta un esempio non solo da ammirare, ma anche da imitare: «Un esempio per tutti – aggiunge il porporato -, anche per quanti non condividono la sua fede. Il movente della sua vita come medico, non era solo un dovere professionale, ma la sua vocazione cristiana, ricca di umanità, posta da Dio nel mondo per portare sollievo. Memore delle parole del Signore Ero malato e mi avete visitato, ero affamato e mi avete dato da mangiare” (Mt 25,36). Il Beato José Gregorio vedeva Gesù nei poveri, nei malati che assisteva e anche con il suo successo professionale nel campo scientifico, ci mostra che la scienza non esclude la fede, anzi ha bisogno del suo complemento, come sostiene il Concilio Vaticano II. Veramente ogni aspetto della sua vita, il medico dei poveri il Beato José Gregorio, ci appare animato dal comandamento che Gesù ha lasciato a tutti noi, il comandamento dell’Amore».

Da qui l’invito finale del cardinale Baltazar Porras Cardozo: «Allora fratelli e sorelle – conclude – contempliamo e celebriamo con gioia, il testimone di vita, l’esempio del Medico dei Poveri, quasi un’eco del vangelo che abbiamo ascoltato “Mi avete dato da mangiare, mi avete dato da bere, mi avete ospitato, mi avete vestito, mi avete visitato”. Che il Beato José Gregorio Hernández, il nostro medico dei poveri interceda per tutti noi qui presenti, per il nostro popolo, per la nostra Chiesa, e ci aiuti a trasmettere la misericordia di Dio, ci aiuti a diventare una Chiesa della vicinanza, piena di compassione e tenerezza, che si fa carico delle fragilità e della povertà del nostro tempo, curando, sanando con misericordia, con la misericordia di Dio, soprattutto ai più bisognosi».

About Davide De Amicis (3854 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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