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The economy of Francesco: “Per dare un’anima all’economia del futuro”

"L’auspicio - sottolinea monsignor Domenico Sorrentino - è quello che questi giovani che firmeranno il patto col Papa si impegnino ad aprire un dialogo con l’economia reale, il mondo imprenditoriale, le istituzioni bancarie, i colossi energetici, i centri della finanza. Il sogno è che ad Assisi, città-messaggio, città-simbolo, ora anche capitale di una nuova economia, un giorno, come il Papa oggi, i cosiddetti “grandi della terra” possano venire ad incontrarsi con i giovani del Patto, per ispirarsi alla profezia di Francesco e lascarsi interrogare dalla loro passione giovanile"

Questo l’obiettivo dell’evento, presentato ieri in Vaticano, per l’economista suor Alessandra Smerilli

Si svolgerà dal 22 al 24 settembre prossimi ad Assisi “The economy of Francesco” (Eof), l’evento nato nel 2020 per intuizione di Papa Francesco al fine di ripensare l’economia rendendola sostenibile e l’ultimo giorno sarà proprio il Pontefice a chiuderlo: «Nessuno oggi dubita che l’economia mondiale abbia bisogno di un rinnovamento – premette monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno e presidente del comitato organizzatore, che ieri ha presentato l’evento nella sala stampa della Santa sede -. Tanti percorsi – sia del pensiero economico mainstream, sia del pensiero economico alternativo – ci stanno provando. Il Papa si è chiesto: perché non provare con i giovani? Hanno il talento dell’entusiasmo, della creatività, del futuro. Per comprendere Eof, occorre innanzitutto tener presente questo. La sua ambizione sta certo anche nel presente, non solo nel futuro, ma i frutti maturi probabilmente si vedranno col tempo. Il Papa mette così, con San Francesco, un primo punto fermo al suo dialogo con i giovani, che saranno ad Assisi non solo per discutere, ma anche per visitare i luoghi di Francesco e trarne ispirazione. All’inizio dovevano essere circa 2mila. Nell’attuale versione post-pandemica saranno 1000».

Mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi e presidente del Comitato organizzatore di The economy of Francesco

Il presule ha poi assicurato che i partecipanti non resteranno chiusi in un palazzo dei congressi: «Il secondo giorno – annuncia -, con i loro 12 villaggi tematici ( dedicati ai temi: agricoltura e giustizia; vita e stili di vita; vocation and profit; lavoro e cura; management e dono;  finanza e umanità; politiche per la felicità; business e Pace; economia è donna; energia e povertà; imprese in transizione; CO2 della disuguaglianza), si distribuiranno nei vari luoghi francescani della città, dalla Porziuncola alla Basilica di San Francesco, da San Damiano al Santuario della Spogliazione, e così via. Una full immersion nelle origini francescane. Quello di Papa Francesco, che ha come “stella polare” San Francesco, è in fondo il pensiero sociale della Chiesa con gli accenti che l’attuale pontefice ha dato ad esso, specie in alcuni documenti come Evangelii Gaudium, Laudato si’ e Fratelli tutti. Economy of Francesco, in questa prospettiva, non è una sorta di brain storming giovanile senza direzione di marcia, ma un percorso impegnativo, certo creativo e sperabilmente geniale, ma dentro l’alveo di alcuni precisi valori. Uno di essi, fondamentale, è la custodia del creato, che però non può essere disgiunta dalla sfida dei poveri e delle storture dell’economia mondiale che portano ad una iniqua distribuzione della ricchezza e delle opportunità. Ai giovani, il Papa chiede di correggere i modelli di crescita incapaci di garantire l’accoglienza della vita, la cura della famiglia, l’equità sociale, la dignità dei lavoratori, i diritti delle generazioni future. Come si vede, uno spettro valoriale ampio, esigente, sfidante rispetto al politicamente corretto dei nostri giorni».

Ma un’iniziativa del genere non può finire con l’evento: «Ci lascia un capitale da investire – precisa monsignor Sorrentino -. È stata voluta in vista di un processo, che è già in cammino, e non si fermerà, esprimendosi nelle tante reazioni che ha suscitato e susciterà nelle varie regioni del mondo. Dal punto di vista del comitato, non abbiamo per ora un progetto definito: esso dipenderà da quanto il Papa deciderà e dalle nostre generose ma povere forze. L’auspicio è quello che questi giovani che firmeranno il patto col Papa si impegnino ad aprire un dialogo con l’economia reale, il mondo imprenditoriale, le istituzioni bancarie, i colossi energetici, i centri della finanza. Il sogno è che ad Assisi, città-messaggio, città-simbolo, ora anche capitale di una nuova economia, un giorno, come il Papa oggi, i cosiddetti “grandi della terra” possano venire ad incontrarsi con i giovani del Patto, per ispirarsi alla profezia di Francesco e lascarsi interrogare dalla loro passione giovanile».

Suor Alessandra Smerilli, segretaria Dicastero Sviluppo umano integrale

Ad approfondire ancora di più le finalità dell’evento è stata suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, delegata per la Commissione vaticana Covid-19 e membro del Comitato scientifico di “The Economy of Francesco”: «Dopo tanta attesa e tanto lavoro a distanza – sottolinea la suora, di origini abruzzesi – è una grande gioia per il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale poter vedere finalmente radunati ad Assisi i giovani economisti e imprenditori, che vogliono impegnarsi in un patto per cambiare l’economia attuale, dare un’anima all’economia del futuro. L’economia di Francesco non è un evento. È un processo già in atto, è un insieme di iniziative, una rete mondiale di giovani, che vedrà ad Assisi un momento pubblico, e da lì ripartirà per continuare nel quotidiano. Economia di Francesco è mettere insieme la profezia della Laudato si’ e della Fratelli tutti, e il coraggio di toccare, abbracciare la povertà, proprio di san Francesco di Assisi. E quando così tanti giovani si mettono all’opera per dare corpo ai sogni e sperimentare la profezia di un’economia che non lascia nessuno indietro, e che sa vivere in armonia con le persone e con la terra, tutta la Chiesa deve gioire e deve sentirsi in dovere di informarsi, seguire e accompagnare questo processo, evitando la tentazione di voler inscatolare i giovani e i loro progetti in strutture preesistenti. Come dicastero, vogliamo impegnarci a custodire e accompagnare il cammino già intrapreso, desideriamo conoscere meglio questi giovani, aiutarci insieme ad essere a servizio delle Chiese locali, dove si vivono le sfide più grandi, dove gli esclusi hanno diritto di avere un nome e un cognome, dove c’è necessità dell’entusiasmo dei giovani e della loro creatività».

Nei confronti di questo appuntamento c’è molta aspettativa anche dall’estero: «Sarà un patto personale e collettivo tra i giovani e con Papa Francesco – prefigura Lourdes Hércules, giornalista guatemalteca – per impegnarsi insieme in questo cammino verso un’economia con l’anima e che non lasci indietro nessuno. Questi tre giorni non saranno semplicemente un’agenda da riempire. Sarà soprattutto un laboratorio in costruzione, un cantiere di idee e azioni, e anche un tempo per rallentare e lasciarsi ispirare. Un ingrediente speciale saranno i momenti che abbiamo chiamato Tu a Tu con Francesco, che ci permetteranno di percorrere la città di Assisi per incontrare la storia e il messaggio sempre attuale di San Francesco per il mondo dell’economia, dell’ambiente, della finanza».

E un’altra caratteristica fondamentale sarà la sostenibilità dell’evento: «Consapevoli che l’economia che vogliamo si costruisce anche con le azioni quotidiane – osserva la Hércules -, abbiamo pensato all’impatto sociale e ambientale che gli eventi internazionali hanno regolarmente. Vogliamo invertire la rotta. La profezia economica deve essere profezia anche ecologica, perché le due dimensioni sono inseparabili». Tra gli esempi di azoni di custodia del creato, la giornalista ha menzionato: «Allestimenti sostenibili e riduzione dei materiali monouso in plastica; utilizzo di materiali biodegradabili e compostabili. Per la ristorazione, utilizzo di materie prime e prodotti provenienti da beni confiscati alla criminalità organizzata e a chilometro zero. Raccolta differenziata spinta, diario e kit sostenibile, calcolo dell’impatto e attività neutralizzazione e/o compensazione».

Al termine dell’evento, verrà realizzato un report d’Impatto: «Che possa dare il quadro di quanto messo in campo – conclude Lourdes Herculés -, e possa essere utile ad altri organizzatori di eventi ecclesiali. In questo report daremo conto sia delle azioni volte a ridurre le emissioni, sia delle azioni successive volte a mitigare gli effetti delle emissioni prodotte. In particolare, sono allo studio delle azioni di riforestazione in aree attraversate dal fuoco ed azioni di cura di boschi esistenti».

E da questo cammino nascono iniziative concrete: «Segno tangibile – puntualizza Tainã Santana, studente di economia del Brasile – dell’anima che si vuole dare all’economia». A tal proposito, lo studente ha citato l’esempio di “The Farm of Francesco”: «Nata da nove giovani da otto paesi diversi all’interno del villaggio di agricoltura e giustizia – illustra -, l’iniziativa ha avuto fin da subito un doppio taglio: globale e locale. Sono partiti condividendo i dolori e le preoccupazioni che riguardano il sistema alimentare nel mondo di oggi, nonché tutte le ingiustizie e sfide sperimentate in questo campo. Così, sono arrivati al sogno di creare una soluzione per trasformare il sistema verso l’ecologia integrale. Due i progetti pilota avviati finora, in Nigeria e Brasile». Un altro caso rappresentativo è il Pacar School Project, in Zambia: «Alcuni dei membri dei villaggi di EoF, convinti che l’educazione sia un elemento cruciale – racconta Santana -, hanno pensato di offrire corsi di formazione nel campo dell’informatica, in due istituti scolastici locali che mancavano di elementi necessari al funzionamento. Il primo passo è stato acquistare i materiali che servivano ed attrezzare le aule, e oggi possono offrire i corsi basandosi sulle reti locali delle scuole».

About Davide De Amicis (4175 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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