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“La Chiesa è casa tua ed è bello farla funzionare sostenendo i sacerdoti”

"Il Vangelo si spiega benissimo - sottolinea il cardinale Matteo Zuppi -. Dobbiamo fare come fece San Francesco a settembre del 1222, esattamente 800 anni fa, quando parlò nella piazza davanti al Comune di Bologna. La cosa che colpì tutti fu che non faceva la predica, ma sembrava che “colloquiasse”: parlava italiano, non latino, e parlava al cuore"

Lo ha affermato il presidente della Cei nella Giornata nazionale per il sostentamento del clero

Il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei

È stato il cardinal presidente della Conferenza episcopale italiana Matteo Zuppi, intervistato dalla rivista Sovvenire in occasione dell’odierna 34ª Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti, a delineare il profilo che dovrebbe avere ciascuno dei quasi 33 mila sacerdoti italiani (di cui 300 sono in missione nel mondo, 3mila sono anziani a riposo e i restanti in servizio nelle 227 diocesi italiane) nel 2022: «In realtà – afferma – è il prete di sempre, che deve però parlare il linguaggio di oggi. In quel linguaggio deve tradurre il Vangelo di sempre e il proprio servizio di presbitero, che è servizio alla comunione, servizio dell’annuncio del Vangelo e soprattutto dell’accompagnare i fratelli e le sorelle, oltre a quello fondamentale dei sacramenti… Il problema è sempre il linguaggio e ci sono due questioni fondamentali. La prima è parlare di ciò che la gente capisce, non in ecclesialese, in latino o con delle categorie che qualche volta noi stessi facciamo fatica a spiegarci. Il Vangelo si spiega benissimo. Dobbiamo fare come fece San Francesco a settembre del 1222, esattamente 800 anni fa, quando parlò nella piazza davanti al Comune di Bologna. La cosa che colpì tutti fu che non faceva la predica, ma sembrava che “colloquiasse”: parlava italiano, non latino, e parlava al cuore. E poi c’è la seconda questione, cioè il problema di parlare a tutti, che è quello che ogni prete cerca di fare».

Nell’intervista, poi, si parla del limitato utilizzo – da parte dei fedeli – dello strumento delle offerte deducibili le quali, pur esistendo da 30 anni, coprono meno del 2% del fabbisogno totale per il sostentamento clero: «Credo che il problema sia lo strumento – osserva il cardinale Zuppi -. Doveva essere una garanzia di partecipazione non essendo più lo Stato, con la congrua, ad occuparsi dei sacerdoti ma i fedeli stessi, con le offerte deducibili e con la firma dell’8xmille. E invece questo sistema è stato preso quasi come una sorta di delega (“tanto c’è la Cei che se ne occupa”). No: dobbiamo riuscire a spiegare alle persone il senso della partecipazione».

Infine, il porporato ha rivolto un appello a tutti i fedeli affinché – riempiendo le nostre chiese – facciano un’offerta ai sacerdoti: «La Chiesa è casa tua – ricorda parlando ad ogni singolo credente – ed è bello aver voglia di farla funzionare, sostenendo i sacerdoti; è bello che anche tu abbia voglia di dare una mano. Non c’è Pantalone che paga, come si dice a Roma: il pantalone ce l’abbiamo noi, e a volte anche con qualche toppa».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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