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“Il Papa ci sprona ad essere giovani credenti, responsabili e credibili”

"Papa Francesco è una persona come noi, ma credibile e coerente! Allora ho pensato: “Possiamo provarci anche noi!”. È uno sprone per noi responsabili del Settore Giovani di Azione Cattolica, per essere credibili nel nostro servizio"

La testimonianza di Vincenzo Cascini, consigliere dell’Azione Cattolica diocesana, sul ritiro nazionale per i responsabili del settore giovani

Da venerdì 28 a domenica 30 ottobre, Roma è stata teatro del grande raduno Segni del tempo, promosso dall’Azione Cattolica Italiana: migliaia di ragazzi provenienti da tutta Italia, che nelle realtà locali dell’associazione svolgono il servizio di responsabili del Settore Giovani, hanno raggiunto la Capitale per convegni, confronti, momenti di preghiera e varie attività. Sabato 29 ottobre, in Aula Paolo VI, sono stati ricevuti da Papa Francesco, come La Porzione ha già avuto modo di raccontarvi. Vi proponiamo oggi la testimonianza di Vincenzo Cascini, membro del Consiglio diocesano di AC per il Settore Giovani, che ha presenziato all’evento in rappresentanza dell’associazione dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne.

Vincenzo Cascini, consigliere diocesano di Azione Cattolica per il Settore Giovani

Vincenzo, innanzitutto raccontaci come si è svolto questo appuntamento.

«Voglio subito far notare si è trattato di un “ritiro itinerante”. L’Azione Cattolica ha scelto di non chiuderci tutti in un posto, dove stare per i tre giorni del fine settimana, ma ci siamo sparpagliati per tutta la città, vivendo i vari momenti anche in alcune parrocchie e università romane. Un ritiro in uscita!»

Che programma vi ha proposto l’AC?

«Ci sono stati momenti in Assemblea Plenaria e altri momenti vissuti in sottogruppi. Venerdì pomeriggio, ad esempio, dopo l’arrivo e la sistemazione negli alloggi, tendenzialmente divisi per Regione Ecclesiastica di appartenenza, c’è stato un momento di preghiera. Sabato invece c’è stata l’udienza da Papa Francesco, il cuore dei tre giorni!»

Facciamo un focus sull’udienza con il Santo Padre. La Porzione ha già raccontato le parole intense che Papa Francesco vi ha rivolto; dacci dunque un punto di vista personale, inedito, su quel momento. Cosa ti ha colpito?

L’udienza con Papa Francesco in Aula Paolo VI

«Aspettavamo l’arrivo del Papa in Aula Nervi con canti, preghiere e le testimonianze di due giovani. È stato il modo per prepararci ad accogliere il Pontefice, che spesso vediamo dalla tv e pensiamo come una persona straordinaria. E invece, quando è arrivato, mi ha colpito vedere che il Papa è un uomo, niente di straordinario. È una persona come noi, ma credibile! Proprio per questo ho riconosciuto in lui un esempio: ci ha rivolto parole piene di verità, ma parlando in modo semplice e diretto. Autentico».

Cosa porti a casa da quell’incontro con il Santo Padre, da giovane e da responsabile di AC?

«Una parola: credibilità. È fondamentale. Non basta dire due paroline “magiche”, bisogna essere cristiani nei fatti. Vedere il Papa, così semplice, così umano, è stato un forte incoraggiamento a imitarlo. È un uomo che affronta paure, ansie e responsabilità enormi, più di noi, perché è il timoniere non solo della propria vita, ma dell’intera Chiesa universale. Porta un peso grande, ma lo porta in questo modo così credibile! È vero, ricopre il ruolo di Pontefice, ma non è scontato dire quelle cose. È un uomo credibile e coerente. Allora ho pensato: “Possiamo provarci anche noi!”. È stato uno sprone per noi responsabili del Settore Giovani di Azione Cattolica, per essere credibili nel nostro servizio, in un lavoro continuo, nel rapporto con gli altri, in una crescita che va avanti ogni giorno, senza adagiarsi. Sapere che c’è una persona – il Papa – che questo lo fa, lo vive, dà forza!»

Il Papa vi ha messo in guardia dell’essere giovani tiepidi.

«Sì, mi ha colpito molto quel passaggio del suo discorso sui giovani che frequentano la chiesa e poi diventano tiepidi. Noi dell’AC, come ha detto il Presidente nazionale Giuseppe Notarstefano, siamo “impastati nel mondo” e dobbiamo essere il sale del mondo! Specialmente chi come noi ricopre un servizio di responsabilità: è fondamentale avere una postura giusta nei confronti degli altri o c’è il rischio di essere non il sale che è necessario ma qualcosa di sterile».

Tanti input che ora si portano a casa, nelle diocesi, nelle parrocchie e in ogni sede associativa.

«Certamente. Oltre alle preziose parole di Papa Francesco, altri stimoli sono arrivati nel corso del pomeriggio del sabato. Sparsi per tutta la Capitale si sono tenuti ben dieci convegni, divisi per tre macro-aree: città, tempo libero, studio e lavoro; tutte realtà vissute da noi giovani. Ogni partecipante era libero di partecipare a quelli che riteneva più interessanti, e io mi sono recato alla Pontificia Università Lateranense per un incontro sull’impegno civile».

Lasciaci una immagine rappresentativa di questo weekend.

La grande tenda da circo che ha ospitato i ragazzi nei momenti del weekend vissuti in assemblea pleanria

«La Messa della domenica mattina, tutti insieme, sotto un grande tendone da circo montato vicino la Domus Mariae, la sede nazionale dell’AC. Un colpo d’occhio incredibile, un segno tangibile della diffusione dell’associazione per tutto il Paese, di migliaia di ragazzi che fanno lo stesso cammino e si sforzano di essere cristiani credibili».

E ora?

«Si torna nell’AC diocesana con tantissimi input, stimoli e provocazioni. Ora vanno lasciati “macerare” e concretizzati in ogni singola realtà, secondo le esigenze e i progetti di ciascun gruppo.

Buon lavoro!

About Alfredo Battisti (85 Articles)
Classe 2000, è di Torre de' Passeri. Ha conseguito il diploma con lode al Liceo Scientifico di Popoli. Studia Giurisprudenza presso l'Università LUMSA di Roma. Da giugno 2022 è iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti.