"Oggi e sempre nella Chiesa - ribadisce Papa Francesco - il perdono ci deve raggiungere così, attraverso l’umile bontà di un confessore misericordioso -, che sa di non essere il detentore di qualche potere, ma un canale di misericordia, che riversa sugli altri il perdono di cui lui per primo ha beneficiato. E da qui nasce quel perdonare tutto, perché Dio perdona tutto, tutto e sempre"
"Qual è l’antidoto per non prendersi cura della casa comune? - s'interroga il Papa - La contemplazione. Senza contemplazione, è facile cadere in un antropocentrismo squilibrato e superbo, l’io al centro di tutto, che sovradimensiona il nostro ruolo di esseri umani, posizionandoci come dominatori assoluti di tutte le altre creature"
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