"Il dialogo tra le diverse esperienze e l’umiltà di prestare la nostra collaborazione senza protagonismi di sorta - sottolinea Papa Francesco -, è una risposta adeguata e pienamente evangelica che possiamo realizzare. I veri protagonisti sono il Signore e i poveri. Chi si pone al servizio è strumento nelle mani di Dio per far riconoscere la sua presenza e la sua salvezza"
"C’è bisogno di un di più di impegno nell’uso delle parole – esorta Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali Cei -. Non esistono specializzazioni, si tratta di avere un linguaggio purificato che sappia trasmettere l’amorevolezza della cura e sappia custodire l’altro. Chi vive il contatto con la fragilità conosce questa profondità. Bisogna spogliarsi degli aggettivi inutili per arrivare alla sostanza della persona"
"Preoccupa in particolare - osserva la Pontificia Accademia delle scienze sociali - il fatto che in Europa e America la classe media si sia notevolmente indebolita, diversamente da altri paesi come l’India e la Cina dove la classe media si è rafforzata. Laddove la classe media subisce dei tracolli, la democrazia partecipativa è messa in pericolo"
"La collaborazione con Save the children – spiega don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana – è un’occasione propizia per mettere in comune ognuno la sua esperienza, nell’ottica della promozione dei diritti dei bambini e del bene delle famiglie"
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