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“Costruiamo una democrazia della prossimità partendo dagli ultimi”

"Oltre il 67% delle persone con bisogni in tre o più ambiti – denota l’organismo pastorale della Cei -, rientra in una fascia di vulnerabilità medio-alta o alta. Gli interventi puramente assistenziali non bastano più, serve un cambio di paradigma verso politiche integrate e percorsi “capacitanti” che restituiscano alle persone autonomia, dignità e possibilità di futuro"

Lo ha affermato don Marco Pagniello, presentandoi il 29° Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia, elaborato da Caritas italiana

Don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana - Foto: Calvarese/SIR

Si intitola “Fuori campo. Lo sguardo della prossimità” il 29° Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia, elaborato da Caritas italiana che l’ha diffuso lo scorso venerdì alla vigilia della 9ª Giornata mondiale dei poveri. Il focus di quest’anno è dedicato a quei fenomeni che, spesso, restano ai margini del dibattito pubblico: disuguaglianze economiche, povertà multidimensionali, azzardo industriale di massa, violenza sulle donne, povertà energetica. Sono quegli eventi che Caritas ha denominato come “fuori campo” della società italiana.

Innanzitutto, secondo gli ultimi dati Istat, in Italia la povertà assoluta riguarda il 9,8% della popolazione: oltre 5,7 milioni di persone e 2,2 milioni di famiglie (8,4% dei nuclei) vivono infatti in condizioni di indigenza. Accanto alla povertà economica, però, il Rapporto approfondisce anche la crescita delle disuguaglianze. In Italia il 10% delle famiglie più ricche possiede circa il 60% della ricchezza complessiva.

Almeno 10 milioni di adulti dispongono di risparmi liquidi inferiori ai 2 mila euro, insufficienti per reggere a uno shock come la perdita del lavoro o una malattia. Nel 2024 i Centri di Ascolto Caritas hanno sostenuto 277.775 famiglie, pari a circa il 12% delle famiglie in povertà assoluta, con un aumento del 3% rispetto al 2023 e del 62,6% rispetto al 2014. Più di una famiglia su due, seguita da Caritas, presenta almeno due ambiti di disagio, una su tre ne manifesta tre o più: «La povertà – si legge nel rapporto Caritas – si manifesta sempre più come nodo multidimensionale di fragilità intrecciate, non riducibile alla sola mancanza di reddito».

Per comprendere meglio questa complessità Caritas Italiana ha avviato uno studio pilota, che ha portato alla costruzione di un indice sintetico di vulnerabilità individuale: «Oltre il 67% delle persone con bisogni in tre o più ambiti – denota l’organismo pastorale della Cei -, rientra in una fascia di vulnerabilità medio-alta o alta. Gli interventi puramente assistenziali non bastano più, serve un cambio di paradigma verso politiche integrate e percorsi “capacitanti” che restituiscano alle persone autonomia, dignità e possibilità di futuro».

Tra i “fuori campo” analizzati, il Rapporto ha rivolto un’attenzione specifica alla deriva nazionale dell’azzardo industriale di massa: «Nel 2024 – denuncia Caritas italiana – in Italia sono stati spesi 157 miliardi di euro, con perdite per 20 miliardi e oltre. 835 milioni sono le ore di vita spese in questa pratica. Un tempo e un denaro che pesano soprattutto sulle famiglie più fragili, in particolare nel Mezzogiorno».

Altre pagine sono invece dedicate al legame tra violenza sulle donne e impoverimento, con oltre 60 mila donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza nel 2023, spesso senza autonomia economica, e alla povertà energetica, che nel 2023 ha coinvolto 2,36 milioni di famiglie (9% del totale), il valore più alto mai registrato. La povertà energetica rappresenta, inoltre, una delle frontiere più nuove e preoccupanti di ingiustizia sociale: «Il “fuori campo” è ciò che non si vede, ma che pure dà senso a tutto il resto – osserva don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana -. È la parte invisibile, laterale, quella che sfugge allo sguardo immediato, ma che sostiene la scena e che, se non ci fosse, anche ciò che generalmente osserviamo perderebbe il suo senso più profondo».

Così, in un contesto così complesso, Caritas Italiana rilancia la sua vocazione pedagogica: «Essere Caritas – conclude don Pagniello – significa aiutare le comunità a “guardare oltre”, a non fermarsi alla superficie dei numeri ma a leggere, dietro ogni dato, una storia concreta. È un invito a costruire una democrazia della prossimità e una pace che nasce dal basso, ripartendo dagli ultimi. La fedeltà allo sguardo della prossimità è già una forma di speranza. È nel fuori campo delle nostre città che si intravedono i germi di un mondo nuovo».

About Davide De Amicis (4766 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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