Maria: “È lodata perchè ha messo al mondo l’Uomo nuovo senza peccato”
"Il Signore ci cerca - ricorda monsignor Valentinetti -. Il Signore cerca ciascuno di noi, anche quando dovessimo vivere l'esperienza terribile della disobbedienza e del peccato. L'uomo è cercato sempre da Dio, perché Dio è amore e l'amore di Dio si manifesta proprio nella misericordia che Cristo Gesù è venuto a portare sulla faccia della terra"
L'arcivescovo Valentinetti pronuncia l'omelia della santa messa dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Come accade tradizionalmente ogni anno a Pescara, anche ieri, la solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria è stata caratterizzata dal gesto simbolico del posizionamento di una corona di fiori – da parte del sindaco Carlo Masci assistito dai Vigili del fuoco di Pescara – sulla statua della Madonnina che domina il porto. Una corona di fiori, benedetta dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, giunta in porto attraverso una processione partita dalla vicina chiesa di Sant’Andrea Apostolo, nella quale lo stesso presule aveva poco prima presieduto una santa messa solenne, concelebrata dal neo parroco Padre Santi Ardiri e partecipata dalle autorità civili che, oltre al primo cittadino, hanno visto la presenza del vice prefetto vicario Marisa Amabile e del questore Carlo Solimene.

Nell’omelia, l’arcivescovo Valentinetti è tornato ad approfondire il mistero dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria: «Questa Parola è molto complessa da una parte – osserva l’alto prelato -, ma molto semplice dall’altra. L’uomo pecca. L’uomo trasgredisce il comando di Dio. Dopo che ebbe mangiato del frutto dell’albero, ode la voce di Dio nel giardino e si nasconde. L’uomo, quando pecca, si nasconde sempre. Si mette in posizione di non farsi giudicare. Ma la risposta di Dio è una risposta apparentemente di giudizio, mentre in realtà è una risposta di ricerca… “Dove sei? Dove ti ha collocato il peccato? Ma tu dove sei? Perché io ti cerco. Io sono capace di cercarti anche al di là del peccato che tu hai commesso”. E questa ricerca, da parte di Dio, dell’uomo, viene testimoniata in tutto l’Antico Testamento. Dio cerca Abramo, da Abramo a Isacco, da Isacco a Giacobbe, da Giacobbe ai figli di Giacobbe, Esaù, fino ad arrivare a Mosè, a Giosuè, a tutti i profeti. Dio cerca l’uomo. Dio cerca di capire di che cosa è fatto l’uomo, qual è la sua pasta. E finalmente, nella pienezza del tempo – dice il testo evangelico – l’angelo Gabriele non trova un uomo, trova una donna disponibile ad accogliere un uomo sempre cercato da Dio e finalmente trovato».

Ma quell’uomo era suo Figlio: «Il Verbo fatto carne – sottolinea l’arcivescovo di Pescara-Penne -, la Parola che si incarna, che diventa verità e finalmente fa un patto con questa donna, la quale consente di mettere al mondo quell’uomo nuovo. Non più l’uomo schiavo del peccato, ma l’uomo nuovo che non peccherà. In tutto simile agli uomini, eccetto il peccato. E finalmente dentro questo patto d’amore, che dignità la donna nel mistero della salvezza, che dignità la donna nella Chiesa se pensiamo a questo progetto d’amore che si realizza, c’è una risposta. “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto. E l’angelo partì da lei”. Il Signore ci cerca. Il Signore cerca ciascuno di noi, anche quando dovessimo vivere l’esperienza terribile della disobbedienza e del peccato. L’uomo è cercato sempre da Dio, perché Dio è amore e l’amore di Dio si manifesta proprio nella misericordia che Cristo Gesù è venuto a portare sulla faccia della terra. Maria è tutto questo, è in questo progetto. Maria è benedetta e lodata perché, in questo progetto d’amore, lei si mette al servizio di una nuova umanità. Amen».




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