CineLab: “Un progetto per creare spazi di confronto all’Università”
Vogliamo affrontare l'argomento del conflitto israelo-palestinese - spiega Loredana Reitano, coordinatrice della Pastorale universitaria diocesana - per parlare di pace, di possibilità di dialogo, di gente che pur su fronti opposti, riesce a trovare vie di collaborazione vere e autentiche, guardandosi negli occhi e riconoscendosi umani, con il diritto di abitare quella terra insieme"
Un'aula di studenti universitari
Questa sera alle 20, presso l’aula 38 dell’Università D’Annunzio in viale Pindaro a Pescara, esordirà con la visione del docufilm “No other land” il progetto CineLab promosso dalla Pastorale universitaria dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne.

Si tratta di una serie di cineforum che avranno luogo ogni terzo mercoledì del mese sempre nell’aula 38 del polo universitario pescarese: «L’obiettivo -spiega Loredana Reitano, coordinatrice della Pastorale universitaria dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne – è creare degli spazi di confronto su argomenti di attualità interessanti tra gli studenti, i docenti e il personale universitario. Abbiamo scelto di partire con questo film, perché tratta della questione israelo-palestinese che è estremamente attuale. Così abbiamo chiesto al dottor Marcello Goussot, dottore di ricerca in Storia contemporanea, di fare anche una piccola introduzione storica per aiutarci a capire perché tra israeliani e palestinesi si è arrivati a questo punto».
Il film ha ricevuto anche l’Oscar 2025 come miglior come documentario, interamente realizzato da un collettivo israelo-palestinese composto da Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor e Hamdan Ballal: «Il docufilm – sottolinea la Reitano – racconta in maniera reale la situazione e nasce da una collaborazione tra persone dei due popoli che si incontrano nella verità oggettiva di ciò che accade, cercando di creare ponti di dialogo, di confronto e di pace. Quindi è un film estremamente interessante, sottotitolato perché è in lingua originale, nonostante non abbia trovato spazio per la proiezione nel circuito cinematografico e televisivo italiano. Tutto questo ci fa capire quanto sia scottante questo argomento. Per questo lo vogliamo affrontare per parlare di pace, di possibilità di dialogo, di gente che pur su fronti opposti, riesce a trovare vie di collaborazione vere e autentiche, guardandosi negli occhi e riconoscendosi umani, con il diritto di abitare quella terra insieme».




