"Oggi bisogna scambiarsi gli auguri di santità e invece, a volte, più che il primo novembre sembra il giorno successivo - ammonisce Annalisa Villanova -. Dobbiamo tenere presente la meta, quella della santità che ci accomuna agli altri fratelli. Siamo tutti insieme in questa cammino"
"Non lasciamoci contagiare dalla logica perversa della guerra – rilancia -; non cadiamo nella trappola dell’odio per il nemico. Rimettiamo la pace al cuore della visione del futuro, come obiettivo centrale del nostro agire personale, sociale e politico, a tutti i livelli. Disinneschiamo i conflitti con l’arma del dialogo"
"Nella ferialità della vita, nella quotidianità della nostra esistenza - sottolinea l'arcivescovo Valentinetti -, nel sentirci piccoli piccoli e poveri poveri dentro questa storia e dentro questa vita di questa comunità diocesana e di queste comunità parrocchiali e dei movimenti e delle associazioni che la compongono, una cosa ve la posso promettere. Che un giorno, forse, anche noi saremo vestiti di bianco, anche noi porteremo la veste del battesimo e qualcuno domanderà “Ma da dove vengono?” e sarà risposto “Signore, Tu lo sai, essi sono coloro che vengono da una tribolazione del quotidiano e hanno lavato le loro vesti rendendole candide nel sangue dell’Agnello"
"Bisogna avere orecchio aperto alle Parole del Maestro - sottolinea il Papa -. Così si impara il suo cuore, il suo amore, il suo modo di pensare, di vedere e di fare. Ci vuole il coraggio di stargli vicino e di imitarlo"