"Abbiamo bisogno che le Caritas e le comunità cristiane siano sempre in ricerca per servire tutto l’uomo. Perché la via del Vangelo ci indica che Gesù è presente in ogni povero. Ci fa bene ricordarlo per liberarci dalla tentazione, sempre ricorrente, dell’autoreferenzialità ecclesiastica ed essere una Chiesa della tenerezza e della vicinanza, dove i poveri sono beati, dove la missione è al centro, dove la gioia nasce dal servizio
"Un appello alla preghiera - esorta Caritas italiana - per invocare la pace affinché si giunga ad una pace duratura nel rispetto della dignità e dei diritti di tutti, israeliani e palestinesi, dando voce alle tante persone di ogni fede che credono ancora ad un futuro insieme e si impegnano per renderlo possibile"
"Gesù ci ha aperto il suo regno, ma sta a ciascuno di noi entrarvi, già a partire da questa vita, facendoci concretamente prossimo al fratello che chiede pane, vestito, accoglienza, solidarietà"
Alcune stime prevedono l’eventualità che l’Italia si trovi ad affrontare l’arrivo di 900 mila persone: "In questa fase – racconta Forti –, stiamo dicendo a tutti di favorire l’accoglienza diffusa in appartamenti. Sono persone che di fatto non dovrebbero fermarsi. Hanno molti parenti e amici in Italia che non sempre sono in grado di accoglierli, perché magari vivono presso altre famiglie. Finché è possibile è meglio prediligere questa modalità, poi se ci sarà una emergenza umanitaria anche nel nostro Paese e sarà attivata anche la Protezione civile, saranno necessari anche centri più grandi"