"Il vostro famoso otto per mille – sottolinea l'arcivescovo Valentinetti -, quello che firmate alla denuncia dei redditi, viene ridistribuito per una marea di cose e, tra le altre, anche per restaurare le chiese o per costruirle. Se non esistesse questo contributo che è vostro, ma senza spendere niente perché voi firmate, ma non date niente di più di quello che in realtà sono le tasse che già pagate. Però lo Stato ha un accordo con la Chiesa e ci dà la possibilità di fare anche questi lavori che sembrano uno scherzo, ma non lo sono"
"Giustamente - osserva il Papa - noi ci scandalizziamo quando, attraverso l’informazione, scopriamo menzogne e bugie nella vita delle persone e nella società. Ma diamo un nome anche alle falsità che abbiamo dentro! E mettiamo queste nostre opacità davanti alla luce di Gesù risorto. Egli vuole portare alla luce le cose nascoste, per farci testimoni trasparenti e luminosi della gioia del Vangelo, della verità che ci fa liberi"
"Noi stessi, noi cristiani - afferma Alan Di Liberatore -, dovremmo indicare la luce di Cristo nella nostra prassi. Tanto è stato fatto, tanto abbiamo ancora da fare. Troppe sono le ferite della diffidenza tra le tradizioni, troppa la presunzione di avere - da parte di tutti - un pezzo della verità. Ma Cristo, per fortuna, non ci ha lasciato un'idea filosofica, un manuale. La cura, fare il bene, non ci è stata data come una regola, ma con una persona. Questa è la vostra specificità, questa è la specificità di tutta la Chiesa universale che riconosce la Signoria di Cristo"
"Nella comunità cristiana - spiega Valentinetti - dobbiamo riuscire a portare una sacramentalizzazione preceduta da un’evangelizzazione in quanto, senza di essa, è perfettamente impossibile vivere il sacramento e, una volta celebrato, esperirne la grazia che ci è data attraverso di esso"
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