Giubileo dei giovani: “Un’esperienza tra le più forti mai vissute”
"È stata una gran bella esperienza – racconta il direttore don Domenico Di Pietropaolo -. Noi abbiamo vissuto tutta la settimana, entrando pienamente nel clima dell’evento a partire dalla messa di benvenuto fino alla messa finale, passando per la festa dei giovani italiani. I nostri ragazzi – aggiunge Piero Mancini -, hanno fatto comunione tra loro legando anche con altri gruppi, in particolare con i ragazzi coreani stabilendo un ponte in vista della prossima Gmg"
Una parte delle delegazione dei giovani pescaresi, con Don Domenico Di Pietropaolo e Piero Mancini
È stata un’esperienza che ha lasciato un segno profondo quella del Giubileo dei giovani, vissuta da lunedì 28 luglio a ieri da 800 giovani pescaresi in parte come componenti dell’equipe diocesana di Pastorale giovanile, in parte rappresentanti di numerose parrocchie nonché in qualità di componenti del Cammino neocatecumenale.

Dopo aver vissuto in modi e in luoghi diversi gli appuntamenti preparatori della settimana, ieri e sabato i ragazzi della Chiesa di Pescara-Penne si sono dapprima riuniti tra loro – e poi insieme ai quelli giunti da tutto il mondo – presso l’area di Tor Vergata a Roma, che ha ospitato complessivamente più di un milione di giovani. Questi ultimi hanno vissuto dapprima la veglia di preghiera e poi la santa messa finale presieduta da Papa Leone XIV, incontrando per la prima volta il nuovo Pontefice che non ha mancato di esortarli a compiere scelte audaci, inseguendo la santità come obiettivo finale.
E anche i giovani pescaresi, dal canto loro, non sono rimasti indifferenti alle parole del Pontefice: «La veglia di sabato, come anche la messa di ieri mattina – racconta Fiamma -, mi ha lasciato una profonda convinzione che siamo “polvere” sì, ma “polvere” amata». E in una società dominata dalla tecnologia, il monito di Papa Leone in tal senso non è caduto nel vuoto: «Durante la veglia – osserva Matteo – il Papa mi ha colpito quando, in risposta alla domanda di una ragazza italiana sulle nuove tecnologie, ha detto che queste possono essere un grande strumento di comunione e di avvicinamento, a patto che non prendono il controllo su di noi, perché altrimenti diventeremmo noi stessi uno strumento che verrà a sua volta governato».
Per alcuni, tra l’altro, il Giubileo dei giovani è stato un modo per scoprire come vivere un cammino di fede in Cristo, sia anche un viatico per la libertà: «Papa Leone mi ha colpito – aggiunge Patrizio -, quando ha affermato che ognuno di noi deve scegliere l’uomo o la donna che vuole essere per essere felice». Insomma, per i giovani pescaresi quest’esperienza è stata un grande occasione in cui acquisire consapevolezza su chi sono, ma soprattutto su chi vorranno essere da adulti. E il pensiero va già al 2027, quando la Giornata mondiale della gioventù vedrà convergere tutti a Seul – in Corea del Sud – per riabbracciare Papa Leone XIV dal 3 all’8 agosto.

Nel frattempo la Pastorale giovanile della Chiesa di Pescara-Penne, archivia con soddisfazione l’appuntamento giubilare: «È stata una gran bella esperienza – racconta il direttore don Domenico Di Pietropaolo -. Noi abbiamo vissuto tutta la settimana, entrando pienamente nel clima dell’evento a partire dalla messa di benvenuto fino alla messa finale, passando per la festa dei giovani italiani. Con Papa Leone XIV abbiamo vissuto sia l’adorazione eucaristica nel corso della veglia, che la santa messa. Nel primo appuntamento, in particolare, è spiccata la riflessione in cui il Pontefice ha parlato dell’importanza di vivere pienamente l’amicizia, da intendere non solo come mera convivialità tra ragazzi, ma come l’insieme di valori trasmessi da Gesù».

A livello logistico, la spedizione pescarese ha vissuto al meglio il Giubileo dei giovani a Roma, grazie al contributo apportato dall’ex coordinatore della Pastorale giovanile diocesana: «Per i nostri ragazzi è stato un momento molto forte – sottolinea Piero Mancini -, hanno fatto comunione tra loro legando anche con altri gruppi, in particolare con i ragazzi coreani stabilendo un ponte in vista della prossima Gmg. È stata una delle esperienze più significative che abbiano mai vissuto finora. L’accoglienza nelle scuole della Capitale è stata ottima e non c’è mai stato un momento di tensione, nonostante le docce messe a disposizione non fossero sufficienti per tutti. Non possiamo che essere grati a Dio per quanto abbiamo vissuto».



