"La Corte costituzionale italiana - commenta Alberto Gambino, presidente di Scienza&vita - cede ad una visione utilitaristica della vita umana, ribaltando la lettura dell’articolo della nostra Carta che mette al centro la persona umana e non la sua mera volontà, richiedendo a tutti i consociati doveri inderogabili di solidarietà. Da oggi non sarà più un dovere sociale impedire sempre e ovunque l’uccisione di un essere umano"
il confine più arduo – precisa monsignor Carlo Maria Redaelli, presidente di Caritas italiana - è tra operatori e volontari Caritas e gli ultimi. Un confine che c’è perché siamo in due situazioni diverse, chi aiuta e chi ha bisogno di aiuto. Ma è un confine che va superato. Sarebbe utile meditare su alcune pagine del Vangelo capovolgendo i ruoli, ossia pensandoci noi come gli affamati, gli assetati, gli stranieri che abbiamo bisogno di aiuto. Mettersi dall’altra parte del confine della povertà e del bisogno, può essere una buona idea per farlo diventare luogo di contatto"