Sono fragili gli adolescenti europei
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Si fidano, ma non del tutto. Con gli adulti, genitori e insegnanti, gli adolescenti di Francia, Spagna, Belgio e Italia hanno un buon rapporto, ma quando si trovano nei guai preferiscono chiedere aiuto agli amici o a generici centri o servizi specialistici. Dei “grandi” hanno una percezione debole vedendoli poco autorevoli e, quindi, non come un punto di appoggio sicuro nelle situazioni di difficoltà.
A far emergere il dato è “Stop the violence”, indagine svolta dall’Isre (Istituto superiore di ricerca educativa), che è il punto di partenza di Povel (Prevention of violence trought education to legality), progetto transnazionale finanziato dalla Commissione europea che ha visto lavorare fianco a fianco organizzazioni pubbliche e private di Italia, Belgio, Spagna e Francia, coordinate dal Cefal, ente di formazione del Movimento cristiano lavoratori. Obiettivo di Povel, coinvolgendo i giovani, è quello di promuovere stili di vita sani e azioni preventive in particolare sull’uso degli alcolici e della droga, nonché sulla violenza tra pari e quella connessa alle nuove tecnologie.
L’indagine, che verrà illustrata oggi a Ravenna, analizza quattro ambiti: alcool, droga, bullismo e cyber-bullismo. Tra i dati più significativi quello che vede il consumo di alcol e droga: il 69% del campione brinda di sera e con coetanei (60%), il 31% beve più di tre bicchieri; il 26% almeno una volta, nella vita, ha fatto uso di droghe. La sostanza stupefacente più comune è la marijuana, seguita da cocaina (soprattutto in Italia) e droghe sintetiche. Non sniffano ogni giorno: il 17% ammette un uso piuttosto occasionale. Ma sono sollecitati a “farsi” perché un amico spinge (60%) o incalza (56%): «Dall’indagine emerge – ha spiegato la responsabile area Relazioni internazionali Cefal e coordinatrice Povel, Lorena Sassi – che la relazione positiva dei ragazzi con genitori e insegnanti non sembra tale da essere considerata una risorsa in caso di difficoltà».
Ad avviso della coordinatrice Povel nei contesti formativi ed educativi, scuole, centri professionali, è necessario lavorare con i giovani alla promozione dell’intelligenza emotiva quale capacità fondamentale per gestire le relazioni interpersonali e governare il proprio percorso di sviluppo personale. Anche il tema del benessere può essere assunto, nei contesti educativi e formativi, come contenuto trasversale da utilizzare per consolidare nei giovani la consapevolezza della salute come bene prezioso da salvaguardare e da proteggere con adeguati comportamenti personali.