«La qualità di vita di questi neonati – conludono il professor Fabris e la dottoressa Coscia - dipende infatti non solo dai progressi tecnologici, ma anche da un modello assistenziale globale, che si prenda cura di questi bambini e delle loro famiglie, con l’attenzione anche all’ambiente della Terapia Intensiva Neonatale. Un’ampia serie di lavori scientifici ha infatti dimostrato che la qualità e la vivibilità degli spazi di cura, la bellezza in senso lato e la forma artistica agiscono come elementi essenziali di benessere, nell’ottica dell’umanizzazione dell’assistenza».
"Solo dove strettamente necessario o realmente utile – precisa la Cei -, si favorisca l’uso dei social media per la partecipazione alle stesse. Si raccomanda che l’eventuale ripresa in streaming delle celebrazioni sia in diretta e mai in differita e venga particolarmente curata nel rispetto della dignità del rito liturgico"
"Dobbiamo lavorare - sottolinea Henrietta Fore, direttrice generale dell'Unicef - per sostenere un sistema in cui i bambini privati delle cure dei genitori, possano essere affidati a membri della famiglia allargata e non collocati in sistemi di assistenza alternativa inadeguati. Dobbiamo proteggere il diritto di ogni bambino a vivere e crescere in un ambiente che supporti il suo sviluppo fisico, psicologico, sociale ed emotivo"
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