"Come diceva il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta “Tutti santi, ma tutti fratelli” - ricorda Loredana Reitano -, perché dove c'è la santità è forte la fraternità e quest’ultima si esprime anche nella gioia. Soprattutto i giovani devono viverla, nell'allegria della festa, nel farsi compagnia gioiosa l'uno con l'altro, passando un momento bello, allegro, spensierato e scoprendo che questa compagnia e amicizia dei santi non è una cosa triste, oscura, ma è una gioia e una luce
"Maria appartiene alla grande schiera di quegli umili di cuore che gli storici ufficiali non inseriscono nei loro libri – osserva il Papa -, ma con i quali Dio ha preparato la venuta del suo Figlio"
Alcune stime prevedono l’eventualità che l’Italia si trovi ad affrontare l’arrivo di 900 mila persone: "In questa fase – racconta Forti –, stiamo dicendo a tutti di favorire l’accoglienza diffusa in appartamenti. Sono persone che di fatto non dovrebbero fermarsi. Hanno molti parenti e amici in Italia che non sempre sono in grado di accoglierli, perché magari vivono presso altre famiglie. Finché è possibile è meglio prediligere questa modalità, poi se ci sarà una emergenza umanitaria anche nel nostro Paese e sarà attivata anche la Protezione civile, saranno necessari anche centri più grandi"
In tanti piccoli semplici gesti quotidiani, proprio in quelli più ripetitivi e consuetudinarî, ogni uomo mostra di essere intriso di speranza. Nel nostro presente c’è già l’attesa del futuro, e quest’attesa costituisce la prova della nostra costitutiva capacità di sperare.
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