Una pescarese verrà istituita catechista da Papa Leone XIV
Questo gesto, da un lato, è un segno di riconoscimento di quello che cerchiamo di fare - osserva Massimilano Petricca, direttore Ufficio catechistico diocesano -. Dall'altra parte, però, cresce anche la responsabilità, perché ogni dono presuppone un “ridonare” e quindi ci impegneremo ancora di più anche - con l'aiuto del Santo Padre - a essere dei testimoni più efficaci e più autorevoli"
Papa Leone XIV - Foto: Siciliani-Gennari/Sir
Ci sarà anche un’operatrice pastorale della parrocchia di Santa Lucia di Cepagatti, la signora Anna Lancia (46 anni), tra i 39 catechisti (oltre che dall’Italia, provenienti da Spagna, Inghilterra, Portogallo, Brasile, Messico, India, Corea del Sud, Timor Est, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Stati Uniti, Mozambico, Brasile, Perù e Repubblica Dominicana) che domani, domenica 28 settembre, verranno ufficialmente istituiti da Papa Leone XIV nell’ambito della santa messa che quest’ultimo presiederà alle 10 in una piazza San Pietro a Roma gremita da migliaia di catechisti provenienti da tutto il mondo.

L’istituzione ufficiale del ministero di catechista è stata introdotta da Papa Francesco il 10 maggio 2021, attraverso la pubblicazione della lettera apostolica in formato di “Motu proprio” Antiquum ministerium. In base a quest’ultimo documento Anna Lancia, gli altri 38 aspiranti catechisti e – in generale – qualsiasi aspirante catechista nel mondo, dovranno possedere dei requisiti specifici per essere istituiti ufficialmente: “È bene – si legge nel Motu proprio – che al ministero istituito di Catechista siano chiamati uomini e donne di profonda fede e maturità umana, che abbiano un’attiva partecipazione alla vita della comunità cristiana, che siano capaci di accoglienza, generosità e vita di comunione fraterna, che ricevano la dovuta formazione biblica, teologica, pastorale e pedagogica per essere comunicatori attenti della verità della fede, e che abbiano già maturato una previa esperienza di catechesi. È richiesto che siano fedeli collaboratori dei presbiteri e dei diaconi, disponibili a esercitare il ministero dove fosse necessario, e animati da vero entusiasmo apostolico”. La lettera “Antiquum ministerium” prevede anche un rito specifico che il celebrante conduce all’interno della santa messa: dopo la liturgia della Parola, infatti, il celebrante pronuncia dapprima un’esortazione, seguita dall’invito alla preghiera, dalla lettura di un testo di benedizione e dalla consegna del crocifisso.

Sarà, questo, un momento importante per Anna Lancia così come per tutta la Chiesa di Pescara-Penne rappresentata da questa valorosa operatrice pastorale: «Con l’arcivescovo Valentinetti – spiega Massimiliano Petricca, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano -, abbiamo individuato questa persona che fa già parte da tempo dell’equipe dell’Ufficio catechistico ed è molto attiva a livello anche diocesano. Questo gesto per noi sarà un dono e, come tale, anche questo ha due facce. La prima è quella piacevole, perché l’Ufficio se catechistico della Conferenza episcopale italiana – nella persona del direttore don Valentino Bulgarelli – ha scelto la nostra diocesi è un segno di riconoscimento di quello che cerchiamo di fare. Dall’altra parte, però, cresce anche la responsabilità, perché ogni dono presuppone un “ridonare” e quindi ci impegneremo ancora di più anche – con l’aiuto del Santo Padre – a essere dei testimoni più efficaci e più autorevoli».
Oltre ad Anna Lancia, saranno 60 i catechisti pescaresi che parteciperanno al loro Giubileo. Dopo aver partecipato alla santa messa, alle 15 nella chiesa della Traspontina la delegazione pescarese ascolterà una catechesi su catechesi e liturgia, pronunciata dal carmelitano Padre Giuseppe Midili. Infine, alle 17 i catechisti pescaresi si raduneranno in fondo a via della Conciliazione, per attraversare insieme la porta santa della basilica di San Pietro: «Vivremo questo appuntamento – conclude Petricca – con l’atteggiamento di coloro che non fanno i turisti, ma gli esploratori -. Cioè, il turista è abituato a tabelle di marcia veloci e non ha tempo di riflettere. Ecco, noi vorremmo invece affrontare questo pellegrinaggio giubilare con la mentalità di chi si vuole soffermare e approfondire alcune cose. Sicuramente avremo tanti stimoli, che poi avremo tempo in seguito di sviluppare e applicare perché alla fine bisogna andare sul concreto».


