"L’incubatore Inciso - illustra Mauro Diodato, coordinatore del progetto - vuole essere dapprima un luogo di accoglienza, dove le imprese sociali operative sul nostro territorio e gruppi di persone che intendono avviare un’impresa sociale, vengono accompagnate sia nello sviluppo dell’idea imprenditoriale, sia nello sviluppo dell’impresa stessa"
"Non sono libere - osserva don Ciotti - le persone vittime della povertà, dell’insicurezza, del bisogno di beni primari. Non è libero chi è costretto a fare i conti con i ricatti delle mafie, con il lavoro nero; non sono libere le donne vittime della tratta e costrette a prostituirsi; non è libero chi è schiacciato dalle guerre, chi è costretto a fuggire dalla propria terra, chi non si vede riconosciuto nella sua dignità e nei suoi diritti"
«Questo film parte tutto da una storia personale – racconta Simone Riccioni -, perché io ho sofferto di bullismo e questa cosa – tanti anni fa – mi ha scalfito dentro. Così, durante la pandemia di Covid-19, mi sono ritrovato come tutti nella mia cameretta a pensare e mi è tornato fuori questo dolore. Quindi ho pensato di fare un film su questa tematica, parlandone in maniera semplice. È un lavoro che tocca il cuore, parlando anche di rapporto genitori-figli, e consente agli spettatori di entrare dentro la storia insieme ai protagonisti. C’è una frase del film che mi piace particolarmente, “Non siamo responsabili solo per ciò che facciamo, ma anche per ciò che non facciamo”»
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