"No ad un Consiglio pastorale parrocchiale - ammonisce l'arcivescovo Valentinetti - che si riunisce una o due volte l’anno, per decidere gli itinerari delle processioni o le vesti per la prima comunione. Quello che deve decidere costantemente è relativo alla dimensione dell’ascolto della realtà che lo circonda, della città, del quartiere che circonda la parrocchia, ponendosi in ascolto soprattutto delle angosce e della speranze degli uomini che devono interpellarci"
«Abbiamo pensato una porzione di giornata con e per i nostri accolti del Samaritano che dal 1999 accoglie a Pescara persone con HIV/AIDS che vivono particolari situazioni di fragilità socio-economica e marginalità – spiega Corrado De Dominicis, direttore della caritas diocesana - il clima sarà quello di convivialità e festa per tutta la cittadinanza che ci auguriamo risponderà numerosa al nostro invito»
"Oggi l’assemblea liturgica - sottolinea la liturgista Morena Baldacci - è chiamata ad accorciare le distanze per farsi luogo di comunione e prossimità, soprattutto di chi è lontano, di chi si affaccia alle nostre celebrazioni per caso e alla ricerca di un qualcosa di cui non sa ancora dare un nome, dei lontani, degli esclusi, degli occasionali. Davvero la celebrazione deve ritrovare il suo volto missionario. Ad esso spetta un compito unico e, io direi, quanto mai urgente oggi"