"Abbiamo bisogno – commenta Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera – di una memoria viva, una memoria che si traduca in impegno e in responsabilità. Accanto a chi muore ‘fuori’ non possiamo dimenticare coloro che muoiono ‘dentro’. Sta a noi non lasciarli soli, perché non diventino vittime a loro volta della nostra indifferenza e rassegnazione"
"Gesù, “mite e umile” - sottolinea il Papa -, non è un modello per i rassegnati né semplicemente una vittima, ma è l’Uomo che vive “di cuore” questa condizione in piena trasparenza all’amore del Padre, cioè allo Spirito Santo. Egli è il modello dei “poveri in spirito” e di tutti gli altri “beati” del Vangelo, che compiono la volontà di Dio e testimoniano il suo Regno"
"Ecco - afferma Papa Francesco - oggi davanti a noi il punto di partenza, la Madre di Dio. Perché Maria è esattamente come Dio ci vuole, come vuole la sua Chiesa, Madre tenera, umile, povera di cose e ricca di amore, libera dal peccato, unita a Gesù, che custodisce Dio nel cuore e il prossimo nella vita. Per ripartire, guardiamo alla Madre"
"Il germe vocazionale - sottolinea Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per l’educazione, la scuola e l’università - affonda nei primi anni di vita, ma gli anni universitari sono una stagione decisiva anche in ambito vocazionale, una stagione di scelte, assunzione di responsabilità e apertura di spazi di libertà; per molti giovani sono il luogo del discernimento"
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