Tutti apprendisti i lavoratori del futuro

Il 30-40% delle imprese manifatturiere e dei servizi ha intenzione di diminuire sia le assunzioni con contratti a termine, sia i contratti di collaborazione a progetto, per poi procedere con un maggior utilizzo del contratto di somministrazione e dell’apprendistato, dato che circa un quarto delle aziende prevede di aumentare il numero degli assunti con questa tipologia contrattuale.
Tutto questo emerge da una ricerca condotta, a due mesi dall’entrata in vigore della legge, su 300 aziende del comparto manifatturiero e dei servizi dell’Unione industriale di Torino e di Assolombarda, sull’utilizzo di nuove tipologie contrattuali modificate dalla legge: «La riforma del mercato del lavoro – ha rilevato lo studio – non fa trasparire cambiamenti radicali nelle scelte aziendali sia per l’attuale momento economico, sia per la recente riforma pensionistica non favorevole a modifiche nelle scelte aziendali relative al turnover in entrata».
L’indagine, inoltre, ha dimostrato che i contratti più diffusi in tutti i comparti sono il tempo determinato e il lavoro a progetto. Nello specifico, nel manifatturiero, hanno rilevanza anche la somministrazione e l’apprendistato, utilizzati per il 50-60%. Nei servizi, invece, partite Iva, apprendisti e somministrati riguardano una forbice compresa tra il 26 ed il 31% delle imprese. I contratti flessibili equivalgono in media all’8,3% del totale dei lavoratori dipendenti del manifatturiero ed il 12% circa dei servizi.
E ancora si registra che, in termini di incidenza, il contratto a termine è il più usuale nei servizi, per il 6%, e nel manifatturiero, 3%. In questo ultimo comparto, una rilevanza simile si riscontra poi per la somministrazione, 3%, seguita dall’apprendistato, 2%. Tutte le altre forme risultano quindi scarsamente utilizzate, con un’incidenza inferiore all’1%. Infine, la ricerca ha rilevato che a livello dimensionale si osserva una maggiore attenzione alle novità legislative da parte delle imprese più grandi, mentre le aziende piccole mostrano più cautela nell’implementazione delle strategie di assunzione.