“Sprecato un terzo del cibo prodotto: sconfiggerebbe la fame nel mondo”
"Non è eticamente sostenibile la realtà che 805 milioni di persone (una su dieci) non abbiano ancora cibo sufficiente"
Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate, che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica. Lo afferma la Coldiretti commentando gli ultimi dati diffusi dalla Fao: «Non è eticamente sostenibile – denunciano i Coltivatori diretti – la realtà che 805 milioni di persone (una su dieci) non abbiano ancora cibo sufficiente, mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo».
Per Coldiretti, dunque, la lotta alla fame si combatte anche intervenendo con una più attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare: «La politica e l‘economia – aggiunge l’associazione di categoria – hanno pensato che fosse possibile la globalizzazione, senza globalizzare anche le regole fino ad arrivare a trattare il cibo come una merce qualsiasi.
Il risultato contraddittorio è stato il diffondersi dell‘obesità e dello spreco di cibo nei Paesi ricchi e il furto delle terre fertili, il cosiddetto land grabbing (71 milioni di ettari dal 2000 ad oggi) e il dramma della fame in quelli poveri. È necessario, che i decisori politici ne tengano conto mettendo ai vertici della loro agenda la strategicità del cibo e promuovendo politiche che, a livello globale, definiscano una regia di regole per i beni comuni come il cibo, l‘acqua e il suolo».